Video contro le donne, è bufera

Il post di un ventenne livornese fa indignare

I video sui social possono essere devastanti

I video sui social possono essere devastanti

Castagneto (Livorno), 25 novembre 2020 -  Come spesso accade, la realtà supera la fantasia. E allora che cosa succede nelle giornate in cui si ricorda la lotta alla violenza sulle donne? Succede che Federico, un ragazzo di 21 anni di Donoratico, non trova di meglio da fare che postare sul proprio profilo Instagram un video in cui fa una serie di considerazioni sulle donne che ’dovrebbero essere stuprate’ quando mettono sui social foto provocanti. Un video di pochi minuti, che istiga alla violenza sulle donne, in cui il giovane giustifica azioni come lo stupro, perché ’provocate’ da vestiti succinti o foto osé. Il caso sale rapidamente alla ribalta sui social anche perché rilanciato dalla nota giornalista Selvaggia Lucarelli che condanna duramente il video.  

«Non appena sono venuta a conoscenza della vicenda – spiega la sindaca di Castagneto Sandra Scarpellini – ho telefonato al padre del ragazzo che conosco, è una brava persona come la famiglia. Gli ho espresso tutta la mia preoccupazione per la gravità e banalità del male che un video come questo può provocare. Gli ho anche offerto il supporto delle istituzioni per aiutare il figlio che ha evidentemente bisogno di capire quanto danno possono fare delle dichiarazioni così pesanti sui social". Il ragazzo si è poi scusato dicendo di aver registrato il video in un momento in cui aveva bevuto un po’ troppo. Ma è chiaro che il problema rimane. «Sì – spiega ancora Sandra Scarpellini – il problema non è lontano o nelle grandi città, ma è anche qui in mezzo a noi, nelle nostre case. E’ una battaglia culturale che va combattuta seriamente. In tutti i sensi. Perché io condanno senza se e senza ma il video, che è pessimo, ma nello stesso tempo credo che ragazzi e uomini come Federico debbano essere aiutati a capire e a rendersi conto di quello che fanno. Non mi piace che questi video vengano rilanciati sul web, aggiungiamo solo altro dolore. Dietro questi atteggiamenti c’è spesso una fragilità, una insicurezza che va affrontata prima che possa esplodere in eventi ancora più gravi. Lo stupro non può essere il modo con il quale un ragazzo di vent’anni si rapporta alle ragazze sue coetanee, dobbiamo alimentare sentimenti di positività e fiducia, non di paura e violenza. E’ chiaro che il confinamento in casa non aiuta, ci sono generazioni di ragazzi che vivono troppo sui social, non hanno altro modo di comunicare, perdono contatto con la dimensione reale della vita che è fatta di difficoltà, sacrifici, ma anche allegria, divertimento, sorrisi, amore. Per questo motivo, al di là del caso particolare, credo che sia più che mai necessario riaprire le scuole superiori, magari in modo graduale, con presenza scaglionata a turno, ma devono essere riaperte perché stiamo perdendo un momento formativo decisivo per migliaia di adolescenti".  

Luca Filippi