Aggredita a martellate a Follonica, "Era sdraiata in una pozza di sangue"

Grave la nonna, ferito anche uno dei due nipotini: il drammatico racconto degli inquilini del palazzo. "Una scena che non potrò dimenticare mai"

Il punto dell'aggressione (Foto Agostini)

Il punto dell'aggressione (Foto Agostini)

Follonica (Grosseto), 10 luglio 2021 - È ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Le Scotte di Siena la donna di 69 anni di Buonconvento aggredita a martellate poco prima della mezzanotte di giovedì da un 34enne del Burkina Faso nel complesso residenziale al numero 7 di via Dei Pini.

Daniela Viperai, ex dipendente comunale, è molto nota a Buonconvento, così come la famiglia: la figlia, infatti, è stata vice sindaco. Una notte di follia e terrore inziata intorno alle 21.30 con una serie di rumori provenienti dal monolocale messo a disposizione dal Comune per l’emergenza abitativa dove vive lo straniero, fino a poco tempo fa beneficiario dello status di rifugiato politico.

Martellate alle pareti alle quali nessuno ha dato peso ma che erano il preludio a quello che sarebbe successo due ore più tardi quando la donna è stata aggredita co n colpi di martello in testa appena uscita dall’ascensore, al terzo piano del complesso residenziale dove è il suo appartamento.

Uno dei due nipotini che erano con lei è stato raggiunto di striscio al braccio ed è riuscito a scappare giù per le scale. Un’inquilina del complesso ha preso i bambini che urlavano di paura e li ha protetti portandoli con sé. "Ho sentito delle urla disumane – racconta uno dei condomini che ha chiesto di restare anonimo –. Credevo fossero i soliti schiamazzi anche se più forti del solito. Ci siamo affacciati e ho visto una scena che non dimenticherò. La donna era in una pozza di sangue. Il senegalese che vive nello stesso complesso che bloccava l’aggressore. È un eroe questo ragazzo perché ha impedito che altre persone venissero ferite e ha impedito che infierisse sulla donna".

Un eroe di 39 anni che aspettava il ritorno a casa della moglie e che più volte aveva detto ai vicini di essere preoccupato dal comportamento del 34enne del Burkina Faso. Ha fatto fatica a bloccarlo, nonostante la sua stazza imponente, in attesa dell’arrivo dei carabinieri. Sono serviti gli uomini di tre pattuglie e il 118 per riuscire a fermarlo, sedarlo e ammanettarlo con le accuse di tentato omicidio, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.

"È sempre stato un uomo tranquillo, gentile – racconta ancora il testimone –. Da 4-5 anni vive qui. Non aveva mai dato problemi. Poi dallo scorso anno ha cominciato a ubriacarsi e quest’anno il suo comportamento è peggiorato, soprattutto dopo essere tornato da una visita al suo Paese. Faceva paura".

Poche ore prima gridava a chiunque passasse davanti alla porta della sua casa: "Cosa vuoi? Cosa hai da guardare?". Nessuno avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe successo di lì a poco.

Dure le prese di posizione della Lega, la prima a commentare l’accaduto seguite da quelle della Lista Civica Di Giacinto, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Poi nel tardo pomeriggio arrivano quelle dell’amministrazione comunale. Ore più tardi rispetto alla telefonata che il sindaco Andrea Benini ha fatto alla famiglia la mattina.

"Siamo vicini alla famiglia della donna che è stata brutalmente aggredita ieri sera – ha dichiarato Andrea Benini –. Ho potuto parlare con la figlia che è ovviamente sconvolta per quanto accaduto. Quello che è successo è un episodio gravissimo che stiamo ancora cercando di comprendere nei dettagli. Siamo sgomenti di fronte a una violenza del genere che non può avere alcuna giustificazione".