"Foce del Petraia Il progetto è pronto"

Il sindaco Benini ha risposto all’interpellanza di Di Giacinto

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I miasmi che arrivano dalla foce del Petraia potrebbero avere i mesi contati. È quello che è emerso nel corso dell’ultimo consiglio comunale quando il sindaco ha risposto all’interpellanza presentata da Massimo Di Giacinto riguardo ai cattivi odori provenienti dalla Gora. Un’opera di cui si parla da anni e per la quale i primi passi sono stati fatti nel 2018. Lavori che prevedono lo spostamento della stazione di sollevamento per un importo di 6 milioni di euro, di cui 3,8 milioni a carico di Acquedotto del Fiora. Le opere, però, non prevedono solo la realizzazione di una nuova stazione di sollevamento ma anche di un sistema di grigliatura per evitare lo sversamento di acque nere a mare e il rifacimento del sistema fognario che da via Carducci va verso il Petraia. Lavori che dovrebbero mettere fine ai cattivi odori. Andrea Benini rispondendo all’interpellanza ripercorre le tappe che riguardano l’opera.

"Abbiamo deciso di spostare la stazione di sollevamento – ha detto Benini – e questo ha comportato un allungamento dei tempi per la progettazione e per le acquisizioni delle aree necessarie all’opera". "Il progetto esecutivo è stato avviato a febbraio e a giorni – assicura Benini – sarà consegnato. Entro luglio i lavori andranno a gara e saranno aggiudicati e l’inizio delle opere è previsto per ottobre". Benini ha risposto anche alla nuova interpellanza presentata da Massimo Di Giacinto in merito al piazzale della Croce Rossa, nei pressi del distretto socio sanitario della Asl. La seconda in pochi mesi presentata dal consigliere comunale di opposizione sull’area. Di Giacinto dopo che a fine gennaio Benini aveva chiarito che quell’area è di proprietà del Comune, ha presentato una seconda interpellanza per sapere se su quel piazzale "polveroso d’estate e un acquitrino in inverno" saranno fatti i lavori. "Non rientra nel piano triennale delle opere pubbliche" è stata la risposta laconica di Benini. Una risposta per dare la quale il primo cittadino ha impiegato 48 giorni contro i 30 previsti dal regolamento. Dettaglio che non è sfuggito a Di Giacinto.

Angela D’Errico