Ecco la "Città dell’Olio" Sventola la bandiera

Importante riconoscimento per il territorio gavorranese. La consegna del vessillo. si è svolta ieri in Municipio

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Da ieri un nuovo vessillo, prestigioso, sventola sul balcone del Municipio in piazza Buozzi ed è la bandiera che testimonia come Gavorrano sia diventata "Città dell’Olio". L’Associazione nazionale Città dell’Olio, nata nel dicembre 1994, riunisce i Comuni, le Province, laddove si produca olio, che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale. E il centro ex minerario raccoglie tutte queste caratteristiche e ieri mattina nella sala consiliare il sindaco Andrea Biondi ha ricevuto dalle mani di Antonio Balenzano, direttore dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, questo riconoscimento che dimostra come ormai Gavorrano con il suo territorio, stia ospitando e regalando eccellenze agroalimentari di elevato rispetto e l’olio di oliva spicca fra queste. Il sindaco Biondi, in apertura di cerimonia, dopo aver ringraziato l’Associazione, ha voluto sottolineare come l’olio sia strategico per la Maremma prima ancora del vino. E sulle produzioni eccellenti ha insistito parlando di un mercato di qualità, che deve essere preteso dai consumatori.

Biondi ha citato l’esempio dei ristoratori della frazione di Caldana, che abbinano i piatti locali con le tipicità dell’olio. Anche da parte dell’assessore all’agricoltura Daniele Tonini sono arrivate parole di soddisfazione. "Abbiamo ottenuto la bandiera che attendevamo da tempo – ha detto Tonini – ed è un partner strategico che punta sul turismo di nicchia con i prodotti di qualità. Dopo tre anni di pandemia ora è tempo di recuperare spazio per le aziende". Era presente alla mattinata Marco Scanu amministratore della Monini, che ha scelto la Maremma, con al centro la vicina frazione di Perolla, per andare a rafforzare con nuovi impianti la propria produzione. Il capannone che ospitava il vecchio frantoio tornerà a rivivere i momenti della frangitura con una struttura moderna. L’azienda darà vita ad un’agricoltura sostenibile e biologica, e ha già dato la propria adesione al biodistretto "Colline della Pia".

La Toscana il suo territorio da salvaguardare questi aspetti sono stati tratteggiati da Antonio Balenzano, che ha insistito a lungo ed ha riconosciuto che il valore della Toscana è dato dal suo paesaggio e il 90% dei turisti sceglie questa regione proprio per questo qualità che va salvaguardata. Sul tema più volte toccato durante la mattinata, ovvero quello dell’olio nei ristoranti, ha auspicato che si arrivi a proporre alla clientela una "carta degli oli" e che si smetta con l’importazione di olio da fuori nazione. Al termine della cerimonia Luigi Sabatini, del frantoio San Luigi delle Basse di Caldana, ho offerto a tutti gli intervenuti un ricco menù di assaggi di olio prodotto ed imbottigliato nella sua azienda.

Roberto Pieralli