E ora ci sono i "pendolari" del rifornimento

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Molti utilizzano siti e applicazioni, scegliendo il distributore meno caro. Tra questi c’è Mario Magliozzi, che arriva da Castiglione a Grosseto per fare rifornimento, "Questa differenza di prezzi la ritengo incomprensibile – dice – ma è così. Mi informo tramite le applicazioni su dove costa meno. Non posso invece limitare il consumo, sono obbligato a usare l’auto per lavoro". Stessa cosa per Massimo Ricci. "Che in Italia il costo delle accise sia preponderante rispetto al costo del carburante ormai è un dato storico – commenta –. Io sono in pensione, uso la macchina per altri motivi, quindi sto più attento ai prezzi e scelgo le pompe in base ai prezzi più bassi. Avrei potuto far benzina a Follonica ma l’ho fatta a Grosseto perché è più conveniente".

Tra chi cerca i prezzi più bassi in rete c’è anche Johnny Pianigiani. "Questi rincari sono evitabilissimi e ingiustificati, è tutta speculazione, perché il prezzo del petrolio è sceso rispetto a qualche tempo fa. Per fortuna in generale utilizzo la macchina un po’ meno, perché a lavoro ci hanno attivato lo smart working. Cerco quindi, quando posso, di evitare di usare l’auto. Io abito sull’Amiata e usare i mezzi pubblici non è facile. Cerco i distributori meno costosi con le applicazioni sul telefono, ma di solito faccio benzina a Grosseto, anche perché in montagna costa molto di più, almeno 20-30 centesimi al litro". Per Monier Imeroski questo vale in tutta Europa, non solo in Italia. "È molto più difficile lavorare con questi prezzi – dice –. Ed è così dappertutto, non solo in Italia. Anche in Macedonia accadono più o meno le stesse cose. Cerco le pompe di benzina che costano meno, ma fuori Grosseto non conviene farla. Io devo usare la macchina per lavoro e questi rincari pesano molto sull’economia".