"E adesso i politici pensino a noi giovani"

I ragazzi mettono sul tavolo le loro aspettative. Tanti i modi di pensare, ma c’è una preoccupazione comune: il futuro da costruire

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Difficile pensare che tutti quanti abbiano espresso le stesse preferenze, ovviamente, ma entrando nella cabina elettorale tutti avevano lo stesso pensiero: volevano che il primo pensiero degli eletti fosse quello di ridisegnare un orizzonte per i giovani, un identikit di futuro dalle sembianze gentili e non da foto segnaletica. Ecco, i ragazzi che abbiamo ascoltato domenica pomeriggio quando i risultati delo spoglio erano ancora ben lontani dall’essere noti adesso questo si aspettano: una politica che pensi ai giovani. Alcuni di questi ragazzi andavano per la prima volta in assoluto al voto, altri invece non erano al debutto ma restavano comunque "novizi" per le politiche.

"Io avevo votato per il referendum, ma mi rendevo conto che questo voto fosse importante – dice Andrea Simoni –. Adesso spero che si inizi a vedere una politica con interventi in favore dei giovani, anche se non è il solo problema importante che dorà essere risolto. Fiducia che ciò possa accadere? Al momento poca, ma spero di sbagliarmi".

"Prima di decidere per chi votare mi sono confontata con gli amici e i miei genitori – dice Elisa Biagiotti –. Il nostro futuro dipende anche dalle opportunità che la politica saprà mettere in campo, per cui mi aspetto un impegno concreto in questo senso e anche progetti in aiuto del mondo del lavoro".

"Ho votato per la prima volta ed ero un po’ emozionato – dice Nicola Mantiglioni –. Mi auguro che i primi problemi affrontati siano quelli legati alla sicurezza e alle infrastrutture, come ad esempio il completamento dell’Aurelia".

"Votare è un momento di crescita, o almeno io l’ho vissuto così – racconta Giacomo Papini –. Mi auguro che adesso si inizi a pensare sul serio ai giovani e alle famiglie, prevedendo aiuti concreti anche per combattere l’aumento dei costi delle bollette divenuti insostenibili".

"Un po’ di emozione ce l’avevo – dice Ettore Bocchi –. Per farmi un’idea ho letto molto, anche sui social, e ascoltato la tv. Secondo me adesso bisognerebbe intervenire subito per ridurre le tasse e per azzerare la burocrazia. Io ho avuto l’opportunità di studiare a lungo all’estero e mi sono reso conto che una burocrazia così asfissiante esiste solo in Italia. E’ un ostacolo che deve essere rimosso".

"Anche io ero emozionato – racconta Gabriele Gini –, perché il voto è una cosa importante. A me piacerebbe che per prima cosa fosse risolto il problema dei migranti, un argomento che mi sta molto a cuore".

"Bisogna che i politici abbiamo ben chiara una cosa – dice invece Riccardo Pii –: la priorità deve essere la vera transizione ecologica. Più impulso alle energie rinnovabili, perché solo così potremmo essere meno dipendenti da altri Stati".