Due romanzi per un’unica sofferenza

Abbiamo incontrato on line. Fabrizio Altieri, autore. di libri ambientati durante. il regime nazi-fascista

Il 24 gennaio abbiamo incontrato "virtualmente", come purtroppo l’emergenza sanitaria ci ha ormai abituati a fare, l’autore toscano Fabrizio Altieri. Ci siamo mostrati curiosi di conoscere le motivazioni e le modalità che hanno portato alla stesura del "L’uomo del treno" e "Ridere come gli uomini", romanzi ambientati nel territori italiani durante il regime nazi-fascista e le persecuzioni razziali. Nel rispondere alle nostre domande l’autore ha messo in evidenza la sua passione come scrittore e il suo voler riportare alla memoria tragedie come quelle avvenute durante la seconda guerra mondiale attraverso storie avvincenti per educare e far riflettere noi giovani di oggi sulle atrocità che l’uomo ha commesso in passato. Ha raccontato come hanno preso vita i suoi libri e i personaggi che li popolano, come il professore del "L’uomo del treno", che è nato da un racconto su uno scienziato tedesco inventore di un gioco, o Wolf, il cane protagonista di "Ridere come gli uomini" che è stato ispirato dalla lettura di Danie Pennac. È stato ancora più chiaro per noi l’intento dell’autore che, attraverso l’intensità delle storie dei personaggi, ci emozionato e coinvolto, portandoci dentro la storia.