Due ortaggi in via di estinzione, e il Parco nazionale Arcipelago Toscano si impegna per il recupero. Sono il cavolo torso e pomodoro da scasso dell’isola del Giglio. Due specie di frutti della terra, segnalate da alcuni coltivatori amatoriali coordinati dal Circolo culturale gigliese, particolarmente adattati alle condizioni pedo-climatiche locali e proprio per questo coltivati da sempre in piccoli orti ricavati nei terrazzamenti del paesaggio agricolo, caratterizzato da insufficiente disponibilità di risorse idriche e da suoli declivi soggetti a fenomeni di degrado fisico, chimico e biologico. Che, adesso, sono stati inseriti dalla Regione Toscana nel Repertorio Regionale delle Specie erbacee di risorse genetiche locali a rischio di estinzione. L’Ente Parco ha finanziato con 2500 euro lo studio genetico di queste due specie orticole dell’Isola, svolto della professoressa Luciana Angelini nel Laboratorio di Ricerca e Analisi sulle Sementi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. "Questo risultato sul tema del recupero delle specie utilizzate nel passato ai fini agricoli – dicono Giampiero Sammuri e Stefano Feri, presidente e vicepresidente dell’Ente Parco – incoraggia a proseguire sulle specie antiche anche in altre isole come Capraia e Pianosa, seguendo l’ottima e già collaudata esperienza rispetto a quanto realizzato all’Elba. Sarebbe anche interessante prevedere un avvio alla commercializzazione di questi prodotti che potrebbero essere utilizzati non solo a livello domestico, ma anche per la ristorazione, attivando una filiera che ne promuova il consumo, valorizzi la tradizione locale e il lavoro degli agricoltori gigliesi".