In fila come in un drive in aspettano il loro turno per comprare la droga

Le sette piazze di spaccio scoperte erano dislocate nei bosco tra Toscana e Lazio

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Grosseto, 6 dicembre 2018 - Sei persone, 5 di nazionalità marocchina e un italiano, sono state arrestate per spaccio ieri al termine di un'indagine dei carabinieri di Pescia Romana e Tuscania e dalle compagnie di Grosseto e Orbetello. Le indagini partite nel 2016 dagli accertamenti compiuti dai carabinieri di Pescia Romana nei confronti di uno spacciatore locale, hanno portato all'individuazione della prima piazza di spaccio nel bosco di Orbetello.

L'avvio di attività di intercettazione telefonica nei confronti di soggetti di nazionalità italiana e marocchina, gravitanti principalmente tra Pescia Romana, Capalbio e Orbetello, ma anche nelle province di Torino, Lucca, Pistoia, Livorno e Massa Carrara, hanno infine consentito di individuare ben sei distinte piazze di spaccio identiche a quella esistente nel bosco di Orbetello, tutte gestite da magrebini e collocate all'interno di boschi, luoghi accuratamente scelti per preservare l'attivita' di spaccio da eventuali controlli delle forze dell'ordine.

In particolare, si è potuto accertare che, una volta creata la piazza di spaccio all'interno di un bosco, essa veniva poi "pubblicizzata" dagli spacciatori con l'invio di messaggi agli acquirenti più assidui, attraverso utenze dedicate e sostituite ogni 15/20 giorni, cosi' da evitarne l'individuazione. La notizia, poi, si diffondeva attraverso una sorta di "passa parola" fra gli assuntori.

Le investigazioni svolte dai carabinieri hanno consentito inoltre di determinare le modalita' di rifornimento delle varie piazze di spaccio, per lo piu' attraverso corrieri che, soprattutto in orario notturno, con accordi telefonici, partivano dalla provincia di Lucca per recapitare lo stupefacente direttamente all'interno dei boschi. Varie erano anche le modalita' con le quali veniva organizzato il trasporto dello stupefacente, che in alcune occasioni veniva occultato addirittura all'interno di frutta e verdura.

Inoltre, i tempi e le modalita' degli acquisti di droga venivano fissati direttamente con gli assuntori, i quali, dopo aver preannunciato il loro arrivo, si fermavano al limite del bosco e attendevano il proprio turno, proprio come in un "Drive in" (circostanza che poi ha dato il nome all'operazione). Nel corso delle indagini, sono state arrestate, in occasioni diverse, nove persone colte nella flagranza di reato. Sono stati arrestati, di volta in volta, tutti i corrieri dello stupefacente che veniva recapitato all'interno dei boschi, con contestuale sequestro di circa 400 grammi di cocaina e 200 di hashish. Il volume di spaccio gestito dai pusher e' stato quantificato in circa mezzo chilo di cocaina e un chilo di hashish alla settimana, per un valore complessivo stimato in 50 mila euro.

Quanto accertato dai  Carabinieri ha portato la Procura della Repubblica di Grosseto ad iscrivere 31 persone nel registro degli indagati e a formulare, nei confronti di alcuni di loro, richiesta di applicazione di misure cautelari personali. Il Gip del Tribunale di Grosseto ha emesso un'ordinanza cautelare personale nei confronti di undici soggetti. L'esecuzione dei provvedimenti e' avvenuta contestualmente alle perquisizioni domiciliari disposte dalla Procura della Repubblica di Grosseto nei confronti dei soggetti colpiti dall'ordinanza cautelare, nonche' nei confronti di ulteriori 21 indagati. Nel complesso, sono stati impegnati nell'esecuzione di tutti i provvedimenti 80 carabinieri.