Dall’Ucraina a Massa. E dal Papa

La diocesi ha ospitato 102 persone provenienti dalle zone di guerra. Da ricordare la visita a Roma dal pontefice

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La diocesi di Massa Marittima ha ospitato 102 persone provenienti dalle zone di guerra: 93 minori e 9 accompagnatori. Gli ospiti hanno alloggiato in due strutture: il Seminario Vescovile di Massa e la Casa Vacanze Sant’Agostino di Gerfalco. L’accoglienza fa parte del progetto promosso da Caritas Italiana che ha deciso di rispondere alle richieste di Caritas Ucraina e Caritas Spes per poter offrire un periodo di vacanza ai minori in Italia, prima della ripresa delle attività scolastiche nel loro paese. Due campi organizzati nel mese di agosto per un totale 192 minori: uno in Lombardia e uno, appunto, in Toscana. Molti di questi hanno perso genitori e familiari durante i combattimenti, alcuni sono rimasti orfani, altri non hanno più notizie dal fronte e provengono da diverse municipalità ucraine. I dati del Ministero dell’Istruzione e della Scienza (Mesu) indicano che 12.600 scuole operano da remoto, fornendo istruzione a circa 3,7 milioni di studenti (circa il 75%). Circa l’11% delle strutture scolastiche resta inagibile perché danneggiate dal conflitto o messe a disposizione per l’accoglienza degli sfollati in tutto il paese. In questo contesto bambini rimangono per la maggior parte del tempo a casa durante l’intera settimana, hanno opportunità molto limitate di comunicare e coltivare amicizie relazionandosi con i coetanei. Durante il campo estivo, i bambini sono stati accompagnati a visitare i musei delle principali città della diocesi, hanno vissuto una giornata all’Acqua Park di Follonica e hanno giocato con i numerosi volontari che hanno animato le loro giornate. Nel mezzo, una grande sorpresa per il gruppo: i due pullman sono partiti alla volta di Roma, destinazione piazza San Pietro. Dopo aver partecipato al consueto appuntamento dell’udienza generale, i ragazzi sono stati accolti direttamente da Papa Francesco, con il quale è stato instaurato un dialogo e uno scambio di doni. Al viaggio ha partecipato anche Monsignor Carlo Ciattini, il quale ha voluto accompagnare il gruppo: "Io non parlo la loro lingua, ma vado a trovarli per condividere con loro dei momenti - ha detto il Vescovo al termine dell’incontro - Papa Francesco si è raccomandato con noi di stare vicino a questi ragazzi, vedendo la loro angoscia. Ha plaudito questa iniziativa di accoglienza di Caritas italiana, ma soprattutto mi ha colpito per la disponibilità che ha avuto verso ciascuno di questi ragazzi che ha incontrato, fino a mettere firme sui cappellini e su altri oggetti che i ragazzi avevano con sé. Il Papa ha firmato e si è intrattenuto con una calma e una paternità, che è sua caratteristica ma oggi in maniera particolare".