Naufragio Concordia, scatta l'ultima fase: bonifica e monitoraggio dei fondali

Completati i lavori di ripistino dei fondali, del naufragio del transatlantico resterà solo un brutto ricordo

Costa Concordia

Costa Concordia

Grosseto, 18 aprile 2019 - Siamo all’ultimo step. Questa volta davvero. Poi la Costa Concordia rimarrà solo un triste ricordo per l’Isola del Giglio e la sua gente. Sono infatti iniziati i lavori per la decima ed ultima fase dei lavori dopo il naufragio del transatlantico con il restauro ambientale ed il monitoraggio a lungo termine dei fondali, interessati dal naufragio della nave avvenuto il 13 gennaio 2012. Naufragio che si portò dietro 32 vittime tra passegeri e membri dell’equipaggio. La comunicazione è stata fatta dal responsabile del progetto all’Osservatorio di monitoraggio, nel quale fin dal primo momento è presente l’amministrazione Provinciale di Grosseto che sta seguendo tutte le operazioni fin da pochi minuti dopo dal naufragio più terribile della storia della marineria italiana. L’Osservatorio di monitoraggio, attivo fin dalle prime fasi a seguito del naufragio, aveva autorizzato nell’ottobre dello scorso anno il «Piano di restauro ambientale e di monitoraggio a lungo termine», presentato dalla Società Costa, consentendo di attivare le procedure per la individuazione, a proprio carico, del committente dei lavori, il Consorzio Cibm. I lavori di ripristino riguardano, come dal giorno dopo che la nave salpò per Genova Voltri per essere smantellata, lo specchio di mare della Gabbianara, dove la balena d’acciaio rimase coricata su un fianco per oltre due anni. I lavori di restauro ambientale e di reimpianto, suddivisi in periodi di intervento annuali, avranno una durata di cinque anni e saranno oggetto di continuo monitoraggio da parte dell’Osservatorio, per tutto il periodo, come prescritto dalla Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012. Al termine, e quindi nel marzo 2024, potrà essere individuato e determinato il residuo danno ambientale provocato dal naufragio. A sette anni dalla tragedia quindi, inizia la fase ultima che porterà alla fine di questo percorso complicato che iniziò, grazie ad un’opera straordinaria di un consorzio di imprese e di uomini che arrivarono da ogni parte del mondo, il giorno dopo la tragedia. Dopo la fase di rimozione della nave, a settembre dello scorso anno furono infatti tolti gli ultimi residui di ferro alla Gabbianara (i supporti che tennero ferma la nave durante le operazioni di rotazione e rimozione), adesso iniziano i lavori di ripristino ambientale per una delle zone più belle e incontaminate dell’intera isola.