Sarte e imprese al lavoro per realizzare 15mila "mascherine dell'Amiata"

In molti hanno risposto all'appello del sindaco di Santa Fiora

Mascherine (archivio)

Mascherine (archivio)

Santa Fiora (Grosseto), 26 marzo 2020 - Circa 35 sarte e otto imprese con 50 lavoratori hanno risposto all'appello del sindaco di Santa Fiora (Grosseto) per l'iniziativa 'Mascherine dell'Amiata' che punta a realizzare 15 mila mascherine chirurgiche da regalare ai cittadini amiatini per difendersi dal Coronavirus.

Imprese di pelletteria di Santa Fiora, e degli altri comuni grossetani di Piancastagnaio, Arcidosso, Castel del Piano e una di tendaggi di Follonica hanno creato una vera e propria filiera produttiva in cui è impegnato tutto il comprensorio. Il tessuto non tessuto idoneo alla realizzazione delle mascherine è stato acquistato dal Comune di Santa Fiora da una merceria locale, a cucire i dispositivi sono i cittadini volontari insieme alle aziende, mentre una cooperativa locale ha il compito di imbustare e distribuire. La priorità, si spiega, viene data alle persone anziane, ai malati, alle associazioni di volontariato, alle gestanti, a chi lavora al pubblico e così via fino all'ultimo dei cittadini dell'Amiata. «Tutto è iniziato da un'idea - racconta Federico Balocchi, sindaco di Santa Fiora - e dalla considerazione che non si possa stare fermi ad attendere che altri risolvano le cose per te, così abbiamo pensato di farcele da soli per difendere la nostra popolazione. Il Comune ha acquistato 490 metri x 130 cm di tessuto non tessuto e ha lanciato un appello a tutta la popolazione perché venissero cucite le mascherine protettive per tutti». Per il primo cittadino è «un'esperienza molto bella, doveva essere un progetto 'casalingò fatto con le sarte del paese, ma grazie alla disponibilità di molte imprese e dei loro dipendenti abbiamo creato una vera filiera industriale, una cosa che credo debba farci riflettere anche per il futuro».