Confindustria lancia l’allarme: "Si rischiano chiusure a raffica"

Migration

Gli oneri di sistema sono dei costi stabiliti dall’Arera (Autorità Energia Elettrica e Gas) e sono uguali per ciascun fornitore. La spesa finale degli oneri di sistema è data da una quota fissa ed una variabile, cioè che varia rispettivamente al consumo di energia elettrica e gas di ciascun utente. Dall’inizio della crisi energetica gli oneri erano stati ridotti dalla seconda metà del 2021 ed azzerati da gennaio 2022. Escludere le utenze sopra i 16,5 kW dalla prosecuzione dell’azzeramento è discriminatorio e colpisce direttamente le piccole e medie imprese. A livello nazionale, Confindustria ha lanciato una campagna sui social con l’hashtag #EnergiaAlleImprese, per chiedere il taglio dei costi a beneficio di quelle realtà con utenze energetiche superiori a 16,5 kW.

"Se spegni le piccole medie industrie, spegni l’Italia che produce –sostiene questa posizione il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Toscana Sud Dario Bonauguri – Questa previsione rischia di schiacciare il numero più grande delle imprese italiane: le medio piccole.

Il vero motore diffuso del nostro paese rischia di bloccarsi. Dopo la pandemia, il caro prezzi delle materie prime, il costo dell’energia, il mancato aiuto alle imprese rappresenta un ulteriore ostacolo alla ripresa".

"Il limite a 16,5 kw è ingiustificabile, mette in ginocchio tutte le medie e piccole imprese e le alte tensioni utilizzate in maniera prevalente dal settore industriale. Le nostre imprese, in modo particolare del settore manifatturiero, non possono essere così penalizzate dopo tutti i costi esorbitanti legati alle materie prime che durano già da mesi. O il Governo torna sui suoi passi o si rischiano tante chiusure".