"Com’è possibile pensare di metterli a Pietratonda?

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La notizia delle indagini sui gessi rossi ha scatenato reazioni.

Aspettano i risultati della magistratura i sindaci di Scarlino e Follonica, le due amministrazioni da sempre hanno tenuto in piedi una posizione molto forte sul pericolo ambientale sullo stoccaggio di un materiale al Casone e alla cava dismessa di Montioni. "Adesso non facciamo dichiarazioni – dice il sindaco di Scarlino, Francesca Travison –, ma attendiamo gli esiti dell’inchiesta che speriamo sia rapida". Sulla stessa lunghezza d’onda anche Andrea Benini, primo cittadino di Follonica. "Abbiamo fiducia nel lavoro che sta svolgendo la magistratura e aspettiamo quindi gli sviluppi".

"Questa indagine – dice invece Marco Stefanini, ambientalista follonichese – non fa altro che confermare i dubbi sorti in tutti questi anni sul rifiuto. Dopo vari allarmi e interventi arriva il fulmine a cielo nuvoloso (non possiamo certo dire, visti i precedenti, sereno) di ulteriori indagini e avvisi di garanzia. Diamo il tempo di completare le indagini e speriamo in un definitivo pronunciamento".

Di poche parole anche il commento di Leonardo Marras, assessore regionale alle attività produttive. "Non si commentano le indagini – ha detto –. Abbiamo fiducia nella magistratura". "Credo che sia prematuro dare dei giudizi sull’indagine – sostiene il Sindaco di Campagnatico Luca Grisanti –. L’unica posa che posso dire è che se si interviene per accertare la loro pericolosità o meno in un sito che da anni li ospita, non vedo come si faccia pensare di aprirne uno nuovo senza che ci siano certezze su quello che vi verrà depositato. Per questo ribadisco il mio no al sito di Pietratonda, anche d fronte al ricorso al Tar presentato dall’azienda contro il diniego del permesso di stoccaggio dei gessi rossi".