Vittime di violenza: gli interventi e le testimonianze al decennale del Codice Rosa

Vittoria Doretti: "Abbiamo capito che la violenza non si poteva combattere separatamente"

Grande partecipazione per il decennale

Grande partecipazione per il decennale

Grosseto, 12 dicembre 2019 - Ieri, dieci anni fa, nasceva il Codice Rosa: il primo percorso inter-istituzionale in Italia, dedicato alle vittime di violenza. Da quel giorno la sfida della squadra dedicata al progetto, composta dai professionisti della Asl di Grosseto, coordinati dalla dottoressa Vittoria Doretti, è stata vinta e importanti traguardi nel contrasto alla violenza sono stati raggiunti. Ieri, all'ospedale Misericordia è stato celebrato il decennale del Codice Rosa con un'intera giornata dedicata a questo evento e la partecipazione di tutti i protagonisti che ne hanno fatto la storia. Grande è stata la partecipazione ai festeggiamenti per il decennale da parte di operatori sanitari toscani del progetto Codice Rosa, di rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle istituzioni locali, provinciali e regionali, tra cui in particolare l’assessore alla sanità Stefania Saccardi e il consigliere regionale per il territorio Leonardo Marras. Fra gli intervenuti si ricordano Elisa Petrucci dell’Ordine dei Farmacisti, Rita Malacarne dell’Ordine degli Infermieri, Marina Coppola, presidente nazionale del Soroptimist, Clara Mecacci presidente Soroptimist di Grosseto.

Nel corso della cerimonia sono stati conferiti riconoscimenti a rappresentanti delle istituzioni che nel 2009 hanno contribuito alla creazione del percorso Codice Rosa e in particolare a Gabriella Lepri, responsabile al tempo del centro antiviolenza e all’allora procuratore dottor Giuseppe Coniglio. Sono stati, inoltre, trasmessi i video messaggi del Ministro per le pari opportunità, Elena Bonetti, e della senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, che hanno posto l’accento sull’importanza di accogliere e proteggere le vittime di violenza all’interno di una Rete che coinvolga tutti: operatori sanitari, istituzioni, associazioni e Forze dell’Ordine. Solo grazie a queste sinergie si può riconoscere la violenza e abbattere stereotipi e pregiudizi, con l’augurio che in futuro non ci sia più nessuno da Codice Rosa e che si possa vivere in una società dove chiunque possa esprimere se stesso nel rispetto delle diversità e della persona.

“Sono passati dieci anni da quando i componenti di quella che sarebbe stata la Task Force del Codice Rosa - ha detto Vittoria Doretti -, si sono spogliati dei propri ruoli: professionisti sanitari e del sociale, giudici, appartenenti alle Forze dell'Ordine, rappresentanti delle istituzioni e delle autorità. Abbiamo tutti indossato un unica divisa di ordinanza, quella dell'umiltà di capire che dovevamo cambiare punto di vista, che il fenomeno 'violenza' non poteva essere combattuto separatamente. Da questa profonda presa di coscienza è nato Codice Rosa, da quando ogni operatore ha rappresentato non solo una competenza, ma una fibra dell'unico nodo centrale che solo se forte e tenace avrebbe potuto reggere il peso di quel grido di dolore e della richiesta di aiuto delle vittime di violenza, per non farlo cadere di nuovo nel vuoto. Oggi posso dire che abbiamo davvero acceso luci in ambiti oscuri”.