Cattivi odori in città, interrogazione del centrosinistra

L'opposizione: "I cittadini devono sapere"

I consiglieri di opposizione del centrosinistra Mascagni e De Martis

I consiglieri di opposizione del centrosinistra Mascagni e De Martis

Grosseto, 8 febbraio 2019 - «Ormai i cattivi odori, verosimilmente riconducibili all’attività delle centrali a biogas, sono sempre maggiori». Inizia così il testo dell’interrogazione al sindaco presentata dai consiglieri Marilena Del Santo, Carlo De Martis (Lista Mascagni), Lorenzo Mascagni, Manuele Bartalucci, Ciro Cirillo, Marco Di Giacopo e Catuscia Scoccati (Pd).

«Si tratta – proseguono – di un problema complesso, con responsabilità diffuse e soluzioni per nulla semplici. A dicembre avevamo presentato un’interrogazione al sindaco per avere risposte, raccogliendo anche le istanze di un comitato civico, Grosseto Aria Pulita, che da alcuni mesi sta conducendo un’importante opera di sensibilizzazione, di informazione e di sollecitazione verso gli enti competenti. Ebbene, non solo abbiamo dovuto reiteratamente insistere per avere una risposta, ma la risposta che abbiamo infine ricevuto si qualifica per svariate omissioni e reticenze, a cui si aggiunge una vera e propria marcia indietro rispetto a quel poco di buono che questa Amministrazione aveva fatto».

Secondo i consiglieri «il Comune, pur ammettendo che è deputato a ricevere le comunicazioni contenenti i dati relativi al digestato, omette di esplicitarne i contenuti. E il sindaco non fornisce alcuna informazione nemmeno sul numero dei controlli effettuati. Ma poi è arrivata la marcia indietro: il Comune aveva alcuni mesi fa annunciato la costituzione di un gruppo di lavoro composto da Asl e Arpat, finalizzato alla valutazione della sostenibilità ambientale degli impianti in questione ed alla ricerca di possibili soluzioni. Tale gruppo di lavoro, dopo aver messo da parte l’ipotesi di una campagna di monitoraggio delle maleodoranze perché ritenuta troppo onerosa, aveva comunque individuato alcune soluzioni percorribili per abbattere quantomeno i disagi derivanti dalle emissioni odorifere: vuoi mediante l’impiego di specifici prodotti chimici, vuoi, meglio ancora, mediante una selezione mirata della ‘dieta’ impiegata per l’alimentazione degli impianti».

Poi proseguono: «Il sindaco ci dice che aveva scherzato, che occorre attendere l’emanazione di una normativa regionale ad hoc, e che comunque ci sarebbero oneri economici da sopportare. Peccato che l’individuazione di buone pratiche per ridurre le emissioni odorigene non sia subordinata all’emanazione di alcuna legge. Peccato, poi, che il sindaco ritenga che garantire ai suoi concittadini di vivere in una città che non sia ammorbata da un puzzo tremendo non meriti l’impiego di risorse economiche. Peccato, infine, che queste stesse problematiche, che oggi sono presentate come insormontabili, fossero ben note al Sindaco anche quando annunciava quelle soluzioni che ora, al momento di passare ai fatti, ha deciso di richiudere nel cassetto. E visto che gli annunci sono gratis, la risposta all’interrogazione si conclude con l’annuncio degli annunci. Il sindaco ci informa – chiudono – che sta predisponendo un ordine del giorno, da far deliberare al Consiglio comunale, per impegnare il sindaco affinché solleciti la Regione ad emanare una normativa in materia».