'Olivastra', tartaruga Caretta Caretta, finalmente è tornata in mare

Dopo essere stata curata nel Centro specializzato di Talamone è stata rimessa in libertà

Olivastra torna in libertà

Olivastra torna in libertà

Grosseto, 17 aprile 2019 - Un viva esemplare di tartaruga marina Caretta caretta è stato liberato ieri mattina davanti agli scogli del Bagno delle Donne a Talamone, dopo aver passato sei mesi di cure presso il centro Tartanet del Parco naturale della Maremma. Il suo nome è Olivastra, una tartaruga marina di circa 35 chilogrammi e dell’età stimata di almeno 12 anni che era stata recuperata lo scorso 19 ottobre a Pianosa dalle forze dei carabinieri forestali e consegnata alle cure della veterinaria dell’acquario di Talamone, Chiara Caruso.

L’animale era stato rinvenuto in uno stato di forte indebolimento a causa della presenza in bocca di una grande amo «circle» di circa 8 centimetri, solitamente usato per armare le lenze che servono per catturare i pesci spada. Certamente la tartaruga era abboccata ad una delle esche calate in mare e poi era stata liberata in quelle condizioni da qualche pescatore che se ne era disfatto tagliando il filo. La veterinaria del Tartanet ha comunque dovuto faticare non poco per estrarre l’amo che, a quanto pare, si era agganciato ad un labbro dell’animale diverso tempo prima del rinvenimento da parte dei soccorritori.

A partecipare attivamente alla liberazione, anche per aiutare la veterinaria Chiara Caruso a sollevare l’animale per immergerlo in acqua, è stata la presidente del parco della Maremma, Lucia Venturi, che ha vestito anch’essa una tuta in neoprene per accompagnare Olivastra a prendere nuovamente il mare. Tutto questo dopo aver moderato una conferenza, presso l’acquario di Talamone, alla quale hanno partecipato il senatore, Roberto Berardi, il comandante dell’ufficio circondariale della Guardiacostiera di Porto Santo Stefano, Teofilo Traina, accompagnato dal responsabile della delegazione di Talamone, Alessandro Cardinali. Oltre a loro Sergio Ventrella, della Regione Toscana, Stefano Raimondi, coordinatore Aree Protette Legambiente, Stefano Di Marco, responsabile campagna Tartalove Legambiente, Angelo Gentili, segreteria nazionale Legambiente.

Tutti insieme per sottolineare l’importanza del recupero degli esemplari feriti e della sorveglianza dei luoghi in cui le tartarughe nidificano, luoghi che spesso coincidono con gli arenili in concessione delle strutture turistiche i cui rappresentanti erano presenti, nell’occasione, per ritirare la bandiera del progetto di tutela Tartalove. Bandiera che, grazie al senatore Berardi, avrà anche l’interesse del senato su un argomento di tutela ambientale di grande importanza.