Grosseto, odissea per un cardiopatico: "Tre mesi per una visita al cuore"

Adolfo Ghiribelli racconta: "Rimbalzato tra uffici e telefoni per un mese. Ma 90 giorni sono davvero troppi"

Odissea a Grosseto per un cardiopatico (foto di repertorio)

Odissea a Grosseto per un cardiopatico (foto di repertorio)

Grosseto, 25 gennaio 2023 - Una storia tra burocrazia e malasanità. Che Adolfo Ghiribelli, 70 anni di Rispescia, cardiopatico, racconta a La Nazione per far capire "come funziona per noi poveri cittadini". Il 70enne ha bisogno di una visita al cuore e allora il primo di dicembre si reca dal suo medico che gli prescrive un accertamento: un test cardiovascolare da sforzo al cicloergometro. Ghiribelli allora si mette in moto e prova a prenotare la visita on-line. Ma sbatte contro il primo muro. "Prima dell’esame mi dicono che mi sarebbe servita la visita cardiologica – aggiunge – e dunque provo a chiamare l’Asl. Fisso tutto e aspetto la chiamata come loro mi avevano detto per l’appuntamento". Ma nessuno chiama: "Allora – aggiunge Ghiribelli – mi reco in via Don Minzoni, provo a spiegare il tutto, e l’addetto allo sportello mi dice che sarei dovuto andare direttamente nel reparto di cardiologia dell’ospedale Misericordia. E’ lì, mi disse, che avrebbero fatto tutto".

L’Odissea del 70enne prosegue: "All’arrivo nel reparto dell’ospedale mi viene detto che prima di tutto sarebbe servita un’e-mail del mio medico curante da spedire all’indirizzo della cardiologia. E solo dopo averla ricevuta, sarebbe partito l’iter per la visita". Dopo alcuni giorni che Ghiribelli non riceveva alcuna telefonata, torna in ospedale: "Nessuno riusciva a trovare l’e-mail che avevo spedito – prosegue –. Ma dopo qualche peripezia questa lettera spunta fuori e mi viene detto che nessuno l’aveva presa in carico. Un infermiere allora, forse mosso a compassione, scrive la pratica e finalmente dopo qualche giorno mi arriva una telefonata dalla Asl che mi fissa la visita necessaria per il 28 marzo". Tre mesi, dunque, dalla prima richiesta del medico: "Mi sembrano un po’ troppi – afferma Ghiribelli – soprattutto considerando il mio stato di salute. Mi dicono – chiude – che se qualcuno dovesse rinunciare, dalla Asl potrebbero anche chiamare per velocizzare i tempi. Me lo auguro vivamente anche perché questo è un esame importante".