Tre bulli buttano in mare un pescatore vestito. "Preso alle spalle, salvo per miracolo"

Grave episodio all’Argentario

L'uomo ha fatto denuncia ai carabinieri che stanno visionando dei filmati

L'uomo ha fatto denuncia ai carabinieri che stanno visionando dei filmati

Grosseto, 22 maggio 2018 - Grave atto di bullismo da parte di tre giovani nei confronti di un pescatore sportivo di Monte Argentario che è stato buttato a mare vestito, con una spinta da dietro, e ha rischiato di annegare prima di riuscire a risalire sulla banchina del pontile dove era seduto su una sedia. E’ successo al porto del Valle a Porto Santo Stefano, alle 11 di sera, con i locali vicini chiusi e gli ultimi turisti che si stavano avviando ai parcheggi per andarsene via. Tre giovani, a quanto pare italiani, si sono avvicinati a un operaio locale di 58 anni, Giuseppe Turco, appassionato di pesca con la canna e, come fanno in tanti, per curiosità gli hanno chiesto: «Abbiamo fatto una scommessa. Sei riuscito a pescare qualcosa?». Giuseppe, come in tanti altri casi, senza nemmeno girarsi risponde: «Un paio di spigolette». Però non dà peso alla domanda, perché sta finendo di legare un amo e guarda in basso. «Ma passa un attimo – racconta drammaticamente Giuseppe – e mi sono sentito catapultare in acqua da dietro. Mi è parso da due di loro e ho avuto la sensazione che il terzo stesse filmando la scena con un telefonino. Mi sono ritrovato in acqua, tutto vestito con gli scarponcini ed ho dovuto faticare non poco per risalire sul pontile: per fortuna me la cavo bene a nuotare – continua lui – e sono ancora abbastanza agile. Ma se capitava a qualcuno più anziano, o magari con qualche problemino di salute, ci scappava davvero il morto. In faccia non li ho visti e quando sono risalito erano fuggiti».

L’episodio in realtà, nonostante il luogo fosse deserto, è avvenuto proprio di fronte a una delle telecamere del sistema di video sorveglianza comunale e, per questo, i tre giovani potrebbero avere le ore contate. Il pescatore santostefanese, infatti, dapprima si è preoccupato di tornare a casa per cambiarsi, farsi una doccia e rivestirsi, poi ha chiamato il 112 per sporgere denuncia, per quanto gli era successo. «Lo faccio soprattutto per mettere in guardia gli altri appassionati di pesca come me – conferma con altruismo palpabile nonostante quello che gli è successo – se al posto mio c’era un anziano o qualcuno che non sa nuotare bene, non so se la raccontava come sto facendo io adesso».

I carabinieri lo hanno ascoltato subito, incontrandolo al Valle qualche ora dopo l’accaduto per farsi dare spiegazioni dettagliate e poi sono intervenuti ritirando i filmati delle telecamere comunali per poterli visionare e far scattare le indagini. Sempre che non salti fuori qualche altro testimone. Unica cosa che, per fortuna, non sembra messa in discussione è la passione per la pesca di Giuseppe. «Non ho intenzione di smettere di andare a pesca, è una passione che ho da sempre – ci spiega – ma da oggi lo farò in maniera più guardinga, più diffidente. Stando anche attento a chi mi trovo alle spalle. Ma ripeto, vorrei che tutti sappiano per metterli in guardia da un gesto così vigliacco come questo che è stato fatto a me».

Sabino Zuppa