Black Friday, a Grosseto categorie scettiche: "Sconti senza fine"

Confcommercio e Confesercenti: "Cadrà a ridosso del primo week end prenatalizio e il rischio per i negozianti è che le offerte durino molto a lungo"

Black Friday

Black Friday

Grosseto. 22 novembre 2019 - A distanza di una settimana dal giorno ’nero’ dei prezzi, i negozi sono già in fibrillazione. «Il Blackfriday rappresenta l’ennesima distorsione all’equilibrio di mercato in un contesto economico sempre più difficile per i nostri piccoli commercianti – affermano Carla Palmieri e Gabriella Orlando, rispettivamente presidente e direttore di Confcommercio Grosseto – Sono i grandi gruppi che fanno affari con il Black Friday, trovata commerciale che avvantaggia soprattutto le catene. Un fenomeno sempre più dilagante, che velocemente ha coinvolto l’abbigliamento, l’elettronica e tutti i settori del commercio, che spopola in particolare nei negozi virtuali e mette in difficoltà la bottega ed il piccolo negozio indipendente in sede fissa. Prima il Black Friday durava 24 ore, adesso c’è chi lo prolunga una settimana e chi un mese intero. Si distorce il mercato, s'illude e disorienta il consumatore. Praticamente ci sono saldi, o come li vogliamo chiamare, sempre e ovunque».

«Quella del Black Friday più che un’opportunità è una contraddizione per il mondo del commercio – afferma Gloria Faragli di Confesercenti – Stiamo aspettando le festività e i successivi saldi, e questa giornata, che viene peraltro da un’altra cultura, può diventare un boomerang. In un momento di contrazione delle vendite come quello che ormai il commercio sta vivendo da tempo, una giornata in cui i consumatori sono stimolati agli acquisti può essere sicuramente un modo per dare linfa alle attività commerciali. Negli anni, però, quello che era un giorno è diventata una settimana, per giunta a ridosso del periodo prenatalizio, che già dovrebbe indurre ai consumi e agli acquisti».

«A non aiutarci, quest’anno – aggiunge Faragli – è anche la data: il 29 novembre, ossia il venerdì precedente alla prima domenica di aperture natalizie. Fare margine è una necessità per i commercianti, ma è difficile farlo se si passa da una promozione all’altra, specie se si considera che poi, il 5 gennaio, iniziano i saldi di fine stagione». «A questo si aggiunge il fatto che a godere di più di questa giornata è spesso non il commercio di vicinato, ma quello on line e la grande distribuzione, che possono praticare maggiori percentuali di sconto».