Rivendevano i pezzi delle auto rubate, condannati

L'associazione a delinquere aveva base in una ditta di autodemolizioni in provincia di Grosseto. Condanne da 3 a 7 anni di reclusione

La Polstrada

La Polstrada

Grosseto, 23 febbraio 2019 -  'Cannibalizzavano' ricambi di auto nuove e rubate in Lombardia, Veneto e anche Calabria, rivendendoli e così facendo affari d'oro. Ora, cinque imputati sono stati condannati a Grosseto, in rito abbreviato, con pene da 3 anni e sei mesi a 7 anni di reclusione. Altri due affronteranno il processo ordinario.

Le indagini della Polstrada e della procura di Grosseto avevano coinvolto sette persone, sei uomini e una donna, poi arrestati nell'agosto del 2015 a Gavorrano (Grosseto) per le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a riciclaggio e distruzione di documenti di circolazione e targhe. La Polstrada aveva preso spunto da un controllo amministrativo effettuato in una ditta di autodemolizioni a Merlina di Gavorrano in cui i poliziotti avevano subito rilevato alcune anomalie nella vendita al dettaglio dei ricambi. Si trattava di pezzi di autovetture di recente costruzione, difficilmente reperibili sul mercato dell'usato.

L'attenzione degli investigatori si è focalizzata, all'inizio, sui tre responsabili della ditta indicati come artefici e capi dell'associazione per delinquere. L'attività investigativa ha permesso di accertare, inoltre, che insieme ai primi indagati erano coinvolti anche altri quattro uomini, che avevano il compito di reperire, nella provincia di Milano, le auto richieste dall'autodemolizione.

I mezzi, che venivano rubati utilizzando sofisticate attrezzature elettroniche prima che il proprietario potesse accorgersi del furto, venivano portati a Grosseto; all'autodemolizione erano poi smontati in tutte le parti meccaniche e di carrozzeria. I numeri identificativi del telaio venivano accuratamente 'molati' per impedire che si risalisse alla vettura.