Lupi, predatori ormai fuori controllo: doppio assalto sull’Amiata

Lupi (foto di archivio)

Lupi (foto di archivio)

Grosseto, 2 ottobre 2018 - Doppio assalto di predatori sull’Amiata. Ennesimo attacco a due aziende agricole nonostante le prese di posizione di questi ultimi giorni, che si sommano a quelle dei mesi scorsi. L’aumento dei predatori, ibridi o lupi, nella zona è innegabile. Basta guardare quello sta succedendo alla maggior parte delle greggi che si trovano ad affrontare un problema in più rispetto a quello della crisi economica. A trovare una serie di animali morti e agonizzanti sui pascoli è stato Antonio Vergari, titolare dell’azienda agricola «Il Poderino» che si trova a Triana.

Attacchi che sono ormai diventati consuetudine per tutti coloro che hanno un gregge da gestire, soprattutto nella zona delle pendici dell’Amiata, dove gli attacchi crescono ora dopo ora. «C’è poco da dire – inizia Vergari – si tratta dell’ennesimo attacco al mio gregge. Dopo quelli che avevo subito durante la primavera scorsa». Almeno tre le pecore trovate morte.

Altre sono scappate. «Sono arrivati i tecnici della asl per fare il censimento. Ma non è una novità. Ormai questi attacchi sono all’ordine del giorno e credo che non ci sia nulla da fare. Solo sperare che cambino le cose ma la vedo dura».

Assalti che decimano un gregge: i predatori infatti non soltanto attaccano per uccidere ma anche per ferire. Ogni animale, inoltre, che fa parte del branco si impaurisce a va sotto stress. E per molte settimane, come nel caso delle pecore, non produce più latte. Una situazione al limite che i produttori e gli agricoltori stanno vivendo come una sconfitta.

Preoccupato anche Giacomo Franceschelli, uno degli allevatori che in questi ultimi mesi ha cercato di alzare la voce il più possibile. Discussioni che sono risultate spesso inutili perchè gli attacchi si sono moltiplicati. «Qualche giorno fa – ha detto – mi sono sparite alcune pecore dal gregge e credo che siano state uccise. Purtroppo non le ho più ritrovate».

La situazione del Monte Labbro, dove ha l’azienda agricola, è anche peggiore delle altre: il parco faunistico attira infatti ancora più predatori di quelli che già ci sono in giro. «Ormai credo che la situazione non sia più risolvibile – ammonisce Franceschelli ormai sfiduciato – anche il nuovo Governo, mi sembra di capire, che faccia tante promesse e pochi fatti. Ci si riempie la bocca con l’ambiente e poi non si fa niente».