No, non scriviamo di Sanremo, ma come sempre di Maremma e facciamo un grandissimo salto indietro, fino ad arrivare al 12 febbraio 1330. Quel giorno, un frate domenicano, Angelo da Porta Sole, già vescovo di Sulci (antica città della Sardegna, odierna Sant’Antioco) viene nominato vescovo di Grosseto da Papa Giovanni XXII. Nato a Perugia, nel rione di Porta Sole, si ritiene che la sua nascita sia intorno al 1280. Come vicario vescovile, Angelo sceglie il Pievano di Moscona, di nome Cenni. Frate Angelo, dopo la nomina a vescovo, non muta abitudini e il stile, ma vive con umiltà e austerità. Durante l’episcopato grossetano viene chiamato a predicare ad Avignone nel palazzo del Papa, che manifesta una particolare stima nei suoi confronti. Animato da spirito di carità e assistenza, fa molte donazioni al convento di S. Domenico a Perugia, a diversi luoghi di Grosseto e a quelli di Sulci. Della sua morte, a differenza della nascita, conosciamo i dettagli, poiché scompare in gran santità a Ischia, castello della sua diocesi, il 22 febbraio 1334. È un momento in cui Grosseto sta vivendo un periodo turbolento con la città di Siena. Gli si attribuiscono anche dei miracoli, ma a noi basta ricordare come ha vissuto. Rossano Marzocchi