Anche il lavoro in fase ’stagnante’

Leggera ripresa delle assunzioni a tempo indeterminato dopo la batosta del 2020

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Il lavoro in Maremma: per un dato positivo ce n’è un altro negativo e la somma, alla fine, produce, quando va bene, uno stiracchiato miglioramento. Questo è quello che emerge leggendo i dati sull’economia della Toscana presentati a Firenze in un incontro dell’Ires dove c’è stata la possibilità di approfondire i numeri provincia per provincia.

Dopo aver perso nel 2020 circa 5mila unità, il 2021 dell’area di Grosseto ha registrato una crescita del volume di attivazioni di rapporti di lavoro pari all’11,8% arrivando a un volume complessivo di circa 58mila avviamenti. Il lavoro a termine aumenta in modo meno intenso che in Toscana (+11,7% rispetto a +22,9%) confermando comunque una quota di incidenza piuttosto elevata (70,7%). L’incremento del lavoro a tempo indeterminato è stato leggermente più intenso (+12,7%) insieme ad aumenti più consistenti per apprendistato (+27,8%), tirocinio (+50,5%) e lavoro intermittente (+19,6%). Il volume di avviamenti complessivamente rilevati si posiziona 2,2 punti percentuali al di sopra del livello del 2019, risentendo soprattutto del contributo del lavoro a termine (+4% e +mille e 600 unità), dell’apprendistato (+27,8% ma con 100 unità in più) e del lavoro domestico (+15,8% e +280 unità all’incirca). Da segnalare che il lavoro a tempo indeterminato, sconta la contrazione subita nel 2020 e risulta inferiore al livello del 2019 di 10,1 punti percentuali (circa 400 attivazioni in meno).

Uno scenario, dunque, non entusiasmante, seppure non del tutto drammatico. è di tutta evidennza, però, che si auspicano interventi in grado di migliorare l’attuale situazione.