Alfredo Bruchi avvocato giunto sulla vetta del Monte

Capita spesso che le origini di una persona nel tempo sbiadiscano a favore dei luoghi che ne hanno visto invece l’affermazione. È quanto accaduto ad Alfredo Bruchi. Nato a Grosseto nel 1873 da Egle Landi, di ricca famiglia senese, e Valentino, noto avvocato originario di Cinigiano, Alfredo si stabilirà nella città del Palio, dove arriverà ai vertici del mondo bancario e dove scomparirà nel 1956. Dopo la laurea in giurisprudenza a Siena, Bruchi comincia ad esercitare la professione forense, mantenendo forti interessi per la poesia e per la storia risorgimentale. Eletto consigliere del comune di Siena nel 1899 per il gruppo monarchico-liberale, inizia un percorso politico che lo porta a ricoprire importanti cariche pubbliche.

Ma il salto di livello arriva quando viene eletto, dal consiglio comunale, membro della deputazione amministratrice del Monte dei Paschi e, nel 1916, chiamato a reggere la carica di provveditore dell’Istituto, ruolo che mantiene ininterrottamente fino al 1939. Sotto la sua guida, l’Istituto senese raggiunge un’importanza economica e una solidità tali da essere considerato una delle più potenti banche italiane. Un’età dell’oro che oggi, per come sono andate le cose, suscita non solo ai senesi, ma anche ai maremmani, sentimenti di nostalgia, rabbia e soprattutto dolore.

Rossano Marzocchi