Grosseto, 9 settembre 2024 – Dopo l’abbattimento di 21 tigli in via De’ Barberi a Grosseto, le locali associazioni di Italia Nostra, Wwf Grosseto, Forum Ambientalista, Gruppo d’Intervento Giuridico (Grig) e Grosseto al centro, hanno presentato istanza di accesso agli atti per ricevere copia della valutazione tecnica a cui devono essere preventivamente sottoposti eventuali abbattimenti di alberi di competenza pubblica che si rendessero necessari, come previsto dal Regolamento del verde urbano del Comune. Il regolamento comunale precisa che “l’abbattimento di alberi posti sul suolo pubblico è inteso come un provvedimento a cui ricorrere solo nei casi in cui non siano possibili altre ragionevoli soluzioni di carattere tecnico-colturale o di opportunità, tese a preservarne integrità, salute, stabilità e valenza ornamentale”. Da qui deriva che solo gli alberi a cui, a seguito dell’analisi, viene attribuita la classe di propensione al cedimento “D”, devono essere abbattuti per ragioni di pubblica incolumità.
"I tigli – affermano le cinque associazioni – sono campioni nell’assorbire gli inquinanti e nella riduzione delle alte temperature. Basta passare d’estate sotto l’ombra dei tigli di via Oriana Fallaci, tra piazza della Vasca e Porta Nuova, per rendersene conto. I cambiamenti climatici, con l’aumento delle temperature, i periodi siccitosi e la scarsità di acqua, oltre all’incuria, riducono la possibilità che giovani alberelli piantati oggi possano crescere e svilupparsi come fecero gli alberi piantati alcuni decenni fa e che hanno già raggiunto grandi dimensioni. Abbattere oggi un grande albero in città per sostituirlo con alcuni giovani alberi è una perdita per i cittadini e la loro salute, che in futuro si rifletterà in termini di ossigeno, inquinamento, ombra e mitigazione delle temperature”.
"Ricordiamo – concludono le cinque associazioni – che a marzo il sindaco e la maggioranza dei consiglieri comunali hanno respinto la proposta di istituire una Consulta per il verde a Grosseto, presentata per la seconda volta dalle associazioni di tutela ambientale grazie alle firme dei cittadini. Essa avrebbe offerto un contributo competente e gratuito al Comune nella gestione del verde cittadino, ma l’assessore ai lavori pubblici Ginanneschi la definì “un orpello”, chiedendo al Consiglio che la proposta di istituirla non venisse accolta”.