"Al Johnson&Johnson tanti hanno detto no"

Asl Toscana Sud Est spiega così la scarto tra 750 prenotazioni e 680 effettive iniezioni. E da Capalbio parla Lanzillo

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Potrebbere sembrare strano, visto che tutti chiedono e vogliono essere vaccinati, eppure ci sono state ben 70 persone che tra domenica e lunedì scorsi, pur essendosi regoarmente prenotate, non si sono presentate alla caserma del Savoia Cavalleria per farsi iniettare il vaccino Johnson&Jhonson. Questa, in sostanza, la spiegazione che il direttore sanitario dell’Asl, Simona Dei, ha fornito per chiarire il motivo della differenza tra le dosi di vaccino J&J a disposizione della provincia di Grosseto nei giorni 25 e 26 aprile (750 dosi) e le somministrazioni effettivamente eseguite (680). "Tutte le dosi erano prenotate, ma molte persone non si sono presentate e altre, poche, non sono state ritenute idonee dai medici perché bisognose di un ambiente protetto" ha detto la Dei.

Intanto a Capalbio Valerio Lanzillo, capogruppo de ’La nostra Capalbio’ al Consiglio comunale chiede a gran voce all’Asl di mettere in piedi nel suo Comune un centro vaccinale dedicato. "Lo chiedo anche come medico" specifica Lanzillo. "Proprio in queste ore il Generale Figliuolo ha annunciato l’arrivo di un importante quantitativo di vaccini – evidenzia il capogruppo di opposisizone – Nelle stesse ore è stato annunciato che sia quello AstraZeneca, che quello Johnson & Johnson potranno essere usati per tutte le classi di età oltre i 18 anni. Si potrebbe trattare di una vera e propria svolta nelle vaccinazioni che, ci auguriamo, possano avere un’accelerata decisiva e restituirci la nostra ’vita libera’ senza più limitazioni e restrizioni. Proprio per questo da medico prima, ma anche da capogruppo di ’La nostra Capalbio’, ritengo opportuno che la Asl doti Capalbio di un centro vaccinale dove poter somministrare ai cittadini le dosi. Proprio come medico che sta ultimando le vaccinazioni in studio agli ultra ottantenni sono pronto a dare il mio contributo esterno e volontario".