
Durante l’agguato al portavalori, avvenuto il 7 gennaio del 2008, rimase uccisa la Guardia giurata Raffaele Baldanzi. Le indagini adesso potrebbero anche essere riaperte. E’ stato il sostituto procuratore Federico Falco dopo che le indagini erano state archiviate dal gip Sergio Compagnucci. Dopo 14 anni dunque potrebbe riaccendersi la speranza di trovare il responsabile della morte della Guardia giurata della Securpol, che all’epoca dei fatti aveva 41 anni. Speranza che coltivano da anni i familiari, la moglie Raffaella e il loro figlio Stefano. Una richiesta quella del Pm, che arriva pochi giorno dopo dall’archiviazione disposta dal giudice, contro la quale si erano opposti i familiari di Baldanzi. Secondo il Pm adesso è possibile procedere ad una nuova comparazione del dna per due dei sei indagati del procedimento. Si tratta di Raffaele Arzu, l’ex primula rossa del banditismo sardo, alla compagna Silvia Satta Canu e Angelo Lostia. Adesso ci sono anche Simone Arzu, Filippo Monni e Carmelo Contena. Ed è proprio su questi due che verrebbero chiesti gli accertamenti per la comparazione del Dna. Il legale della moglie e del figlio, infatti, nell’opposizione all’archiviazione da parte del giudice, aveva sottoposto due temi: nuovi accertamenti tecnici sui proiettili rinvenuti sulla strada di Schiantapetto, dove avvenne l’agguato e vennero sparate raffiche di kalashnikov, ma anche sul modus operandi del gruppo che faceva capo a Arzu e che era già condannato per altre rapine identiche. "Il modus operandi di Arzu è sempre stato lo stesso" ha sentenziato il legale. Adesso la decisione se riaprire o meno il caso spetta al Gip. Anche il Pm Anna Pensabene aveva chiesto, ormai un anno fa, che venissero disposti altri accertamenti, su una lattina trovata sul luogo della sparatoria e che all’epoca non era stata possibile analizzare. Su quella lattina però i carabinieri del Ris, che portarono avanti le indagini, non trovarono impronte compatibili con gli indagati. Secondo il giudice dunque mancava la prova che fossero quelle sei persone le responsabili dell’uccisione di Baldanzi. Le nuove tecniche di investigazioni dunque potrebbero far prendere una strada diversa a questa lunga vicenda. Che ha visto una guardia giurata morire a soli 41 anni, uccisa da una raffica di mitra.