Toscana, 25 novembre 2013 - Un 'codice rosa' di accesso al pronto soccorso, un percorso di accoglienza destinato alle donne che subiscono violenze e in generale a tutti i soggetti deboli vittime di soprusi: bambini, anziani, immigrati, omosessuali. La prima ad aggiungere un nuovo colore al triage è stata la Toscana, con un progetto pilota partito a Grosseto nel 2010.

 

Adesso l'iniziativa, avviata in via sperimentale anche in altre aziende sanitarie italiane sulla scia dell'esperienza toscana, sta per diventare nazionale, come ha annunciato lo scorso ottobre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin parlando a un convegno nella scuola superiore di Polizia. E proprio ieri, alla vigilia della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il vice ministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra ha visitato il centro coordinamento vittime di violenza del 'Codice Rosa' di Grosseto, dove l'iniziativa è nata in via sperimentale. 

 

In Toscana, al momento il progetto è attivo in dieci aziende sanitarie (Usl di Arezzo, Lucca, Prato, Viareggio, Grosseto, Pisa, Livorno, Empoli e Aziende ospedialiero-universitarie di Careggi e del
Meyer a Firenze), ma con l'inizio del 2014 coprirà tutto il territorio regionale. Nei primi 9 mesi del 2013, nelle 10 aziende sanitarie toscane in cui il 'Codice Rosa' è in funzione sono stati trattati 2.259
casi. Tra questi, 2.139 maltrattamenti, 108 abusi, 12 maltrattamenti in seguito a stalking. In 2.006 casi le vittime erano adulti (1.931 maltrattamenti, 63 abusi, 12 stalking), 253 erano minori (208
maltrattamenti e 45 abusi).