Grosseto, 12 ottobre 2013 - "La scuola e l’istruzione tornino al centro del dibattito del Paese”. Questa è stata la richiesta ripetuta a gran voce dagli studenti che, ieri mattina, hanno manifestato per le vie della città, aderendo alla giornata di mobilitazione organizzata dalla Rete degli studenti medi. Una manifestazione nazionale che ha chiamato in piazza anche gli studenti maremmani, coordinati dalla Rete degli studenti medi di Grosseto.

 

Gli studenti, ieri mattina, hanno dato vita prima a un corteo e poi a un’assemblea all’aperto per discutere del futuro della scuola italiana e per analizzare, anche a livello locale, qual è la situazione dell’istruzione. Oltre cento studenti - molti sono arrivati anche dalle scuole della provincia - hanno sfilato, con tanto di furgoncino e musica ad animare il corteo, dalla Cittadella dello studente lungo via Dei Barberi e piazza De Maria, per fermarsi, infine, in piazza Dante. Qui, prima di dare il via all'assemblea all'aperto, è stato osservato anche un minuto di silenzio per ricordare le vittime del naufragio al largo delle coste di Lampedusa, avvenuto qualche giorno fa.

 

Partecipazione nelle scuole, accesso alla cultura, diritto allo studio, didattica. Ecco i temi principali che hanno ispirato la manifestazione della Rete degli studenti medi. “Siamo soddisfatti della partecipazione – afferma Francesca Paoli, coordinatrice della Rete degli studenti medi di Grosseto – è fondamentale fare in modo che gli studenti reagiscano e che si rendano conto dello stato in cui versa la scuola italiana. Noi giovani siamo il futuro, dobbiamo fin da ora costruire il nostro avvenire, ma questa scuola e queste riforme non ce lo permettono”.

 

Anche a Grosseto i manifestanti hanno chiesto “una politica di finanziamenti concreti”. “Solo investendo su noi giovani – sostiene Giovanni Franci, responsabile dell'organizzazione della Rete degli studenti medi - sarà possibile risollevarsi da questa situazione”. Niccolò Olivieri, delegato sindacale della Rete, spera che la manifestazione sia “un punto di partenza per affrontare l’anno scolastico in maniera positiva: è essenziale che nelle scuole ci siano studenti informati”.

 

"Ci stanno togliendo il diritto allo studio – commenta Lorenza Nipelli - noi studenti ci batteremo per difenderlo e per dire no a ogni forma di privatizzazione della scuola”. “Vogliamo – puntualizza Clara Schiattone, delegata per la Rete della memoria storica – che tutti gli studenti facciano proposte per costruire un’alternativa di scuola aperta a tutti e di qualità. La partecipazione  è importante”.

 

A sostenere le istanze degli studenti grossetani anche Laura Lambardi, segretaria provinciale Flc Cgil: “I giovani sono le colonne portanti della società, condividiamo la loro mobilitazione finalizzata a risvegliare gli animi e a cambiare il sistema. Gli studenti vogliono difendere il loro diritto allo studio e il diritto ad avere una scuola di qualità che li aiuti a sviluppare il loro senso critico. La scuola italiana, invece, sta implodendo, non ci sono risorse. E' arrivato il momento di cambiare lo stato delle cose. L'unico rammarico - conclude Laura Lambardi - è quello di non aver visto in questo corteo un solo insegnante, e tanti sono precari, e i genitori”.
Maria Brigida Langellotti