Grosseto, 15 ottobre 2012 - Dopo un'ora di camera di consiglio il gip Valeria Montesarcio ha respinto tutte le eccezioni presentate dalla difesa di Franscesco Schettino durante l'udienza di questa mattina al Teatro Moderno di Grosseto per l'incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia.

L'ex comandante aveva chiesto che nelle perizie si prendesse in considerazione la posizione del timoniere indonesiano, che eseguiva gli ordini di Schettino. Appena prima di urtare contro gli scogli, il timoniere, si evince dall'audio della scatola nera, non solo "Non esegue prontamente quanto ordinato", ma "sbaglia la direzione di accostata, cioè quando il comandante decide di passare da barra al centro fino a 20 gradi barra a sinistra, il timoniere va a dritta arrivando fino a circa 20 gradi, come se avesse inteso dritta al posto di sinistra, per poi riportare la barra a sinistra, come ordinato, con un ritardo significativo". Un errore che gli inquirenti hanno fin qui attribuito alla concitazione di quei momenti, e che - secondo la difesa - non è mai stato ritenuto un errore "decisivo" come causa del naufragio.

 Sempre Schettino, tramite il suo avvocato Bruno Leporatti, aveva lamentato l'impossibilità di effettuare sopralluoghi sulla nave Concordia, considerando che i luoghi sono stati modificati per l'operazione di rimozione del relitto. Il legale ha sottolineato che in questo modo può utilizzare per la difesa di Schettino solo gli elementi di prova prodotti dall'indagine della Procura di Grosseto, che però ora sono irripetibili proprio a causa dei lavori per portare via il relitto. 

Il gip ha sospeso l'udienza un'ora. Poi è tornato in aula e ha respinto tutte le richieste e tutte le eccezioni avanzate dai legali delle parti, a cominciare da quelle di  Schettino.