Grosseto, 24 maggio 2012 - Si sono svolti i funerali di Antonio Santarelli, il carabiniere morto un anno dopo essere stato barbaramente aggredito ad un posto di blocco fuori da un rave party tra Pitigliano e Sorano.

Il picchetto d'onore dei carabinieri, le corone tricolore, in chiesa a Pitigliano tanta gente: sono queste alcune delle istantanee di una giornata triste, di grave lutto a Pitigliano, che per un anno ha sperato che Santarelli si riprendesse.

Presente anche Domenico Marino, il collega che era con Santarelli in quell'alba tragica: anche l'uomo fu aggredito, si salvò ma ha perso definitivamente l'uso di un occhio.

A rappresentare lo Stato, anche il sottosegretario al ministero dell'Interno, Giovanni Ferrara

La città ha osservato una giornata di lutto cittadino e tutti si sono stretti in un dolore grande per un fatto di sangue assurdo, una follia cieca. Tra i presenti, il comandante generale dell'Arma Gallitelli.

Come non ringraziare la grande famiglia dei carabinieri, che sorvegliano ogni strada, ogni curva, ogni centro abitato". Cosi' il vescovo di Pitigliano, Guglielmo Borghetti durante i funerali, funerali di Stato per il carabiniere Antonio Santarelli. 

Lungo, lunghissimo l'applauso in piazza fuori dalla chiesa. Una piazza gremita di gente. A centinaia hanno atteso fuori dalla chiesa, che non ha potuto contenere tutti coloro che volevano partecipare.

"Grazie per essere stato un babbo meraviglioso e un 'mammo' per nostro figlio, con quei valori antichi che ti aveva insegnato tua nonna. E grazie amore mio per avermi scelto come tua sposa". Cosi' Claudia Francardi, moglie di Santarelli, il carabiniere morto l'11 maggio dopo un anno di coma, a seguito di un'aggressione subita il 25 aprile scorso da quattro ragazzi diretti a un rave party di Sorano.

La donna ha ringraziato tutti i presenti non appena salita sul pulpito, leggendo poi un passo dell'antico testamento. "Il preferito di Antonio" ha spiegato. "Un passo pessimista come lo era lui, che diceva che l'uomo non cambia mai sotto il cielo. Ma in realta' sognava un mondo migliore, giovani migliori. E ci credeva e dava il suo contributo ogni giorno".