Grosseto, 27 maggio 2011 - Ha patteggiato un anno di reclusione l’insegnante di musica accusato di aver molestato una sua allieva. La ragazzina, che non aveva ancora quattordici anni, ha raccontato di essere stata toccata nelle parti intime e baciata dall’uomo, un cinquantacinquenne della zona nord della provincia. All’accusa degli abusi sessuali si e infatti aggiunta l’aggravante di aver agito usufruendo della propria posizione, dato che la vittima gli era stata affidata per motivi di 'sorveglianza e istruzione''. Lui era il suo insegnante di canto. Quel giorno stavano facendo le prove per una incisione. Forse la ragazza stava vedendo concretizzarsi il sogno di diventare un’artista, ma a frantumare il suo entusiasmo sono arrivate quelle attenzioni non richieste.

 

Lui l’ha palpeggiata. L’ha fatta sedere sopra le sue gambe e ha continuato a toccarla, sempre più a fondo. L’ha baciata. Questa la ricostruzione eseguita dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Coniglio, che hanno ascoltato il racconto della ragazza di quanto avvenuto quel giorno, nell’ottobre del 2008. Difeso dall’avvocato Alessandro Risaliti, l’insegnante di musica ha chiesto, tramite il suo legale, di poter definire la propria posizione con la legge attraverso il rito del patteggiamento, che di fatto ha risolto la vicenda in camera di consiglio prima dell’apertura di un processo ufficiale, che comunque si sarebbe svolto a porte chiuse tenendo in considerazione la delicatezza delle accuse contestate. La pena è stata quindi fissata a un anno, tenendo conto della riduzione di un terzo prevista per il rito alternativo.

 

L’imputato, al quale sono state comunque concesse le attenuanti generiche, è stato riconosciuto colpevole dell’accusa di atti sessuali su minori, come prevista dall’articolo 609 quater del codice penale. Il giudice delle indagini preliminari che si è occupato della vicenda, Pietro Molino, ha infine concesso all’insegnante di canto il beneficio della sospensione condizionale della pena. L’udienza con la quale il procedimento è stato definito si è infatti svolta nell’aula del Tribunale di Grosseto lo scorso 15 marzo.