Grosseto, 14 settembre 2010 - Il giorno dell’autonomia del comune capalbiese sarà celebrato oggi con una lunga serie di eventi. In occasione dell’anniversario sarà consegnata al Comune una targa in marmo, per la realizzazione della quale è stato istituito un comitato formato da Loreto Gigli, Vincenzo Antidormi, Giancarlo Antidormi. Molti cittadini hanno collaborato con orgoglio, per un ricordo lontano che risale al 1953 per gli assegnatari della Riforma Fondiaria gestita in queste zone dall’Ente Maremma e del Fucino ed al 1955 per quanto riguarda i soci della cooperativa Leone XIII provenienti da Valentano. Tale cooperativa fu fondata con l’aiuto dell’allora consigliere ecclesiastico della Coltivatori diretti, monsignor Giovanni D’Ascenzi, poi divenuto Vescovo di Pitigliano. Le tante persone che si impegnarono per la autonomia di Capalbio, già dal 1955, erano coordinate dall’allora giovane avvocato Renato Giordano e ci fu anche un valido aiuto politico di Giovanni Casalini, funzionario dell’Ente Maremma e segretario di zona della Dc dell’onorevole Amintore Fanfani, presso il Ministero degli Interni, del deputato della circoscrizione Enea Piccinelli.

CAPALBIO diventando autonomo si separò da Orbetello che era uno dei comuni più grandi in Italia. Capalbio divenne Comune il 14 settembre 1960. Le cerimonia per la consegna di questa grande targa è in programma oggi alle 10 in Comune. Ci saranno tra gli altri insieme a Loreto Gigli, il sindaco Luigi Bellumori (nella foto), il capogruppo Luigi Trabucco, l’assessore provinciale dell’Aquila GianLuca Alfonsi, e rappresentanti dei comuni di Valentano e Monte Argentario. A Capalbio con la riforma fondiaria e la nascita delle unità poderali arrivarono coloni da molte zone italiane come Sardegna, Veneto, Fucino Arezzo, Romagna, Porto Santo Stefano, Viterbo, Terni, Marche. Alle 10.30 i pionieri della Maremma Teodoro Ferrini (94 anni), Eleonora Chiarilli, Alfredo Trabucco e Delfo D’Ascenzi scopriranno la targa davanti al Palazzo Municipale.