Trasparenza e leggi chiare La battaglia di Commisso

Dalle plusvalenze ai termini per gli stipendi e al rispetto dell’indice di liquidità. La penalizzazione della Juventus dà ragione alle denunce fatte dal presidente

Ripensare oggi all’inchiesta che la Procura della Figc si sentì in dovere di aprire un anno fa nei confronti di Rocco Commisso - il giorno dopo che le sue parole sulla condotta finanziaria della Juventus furano pubblicate dal Financial Times - in casa viola suona un po’ come una beffa. Sembrò eccessivo persino allora ed infatti poi si risolse tutto in un niente di fatto. Le parole di Commisso, che pur fece riferimenti diretti anche a ormai ex dirigenti bianconeri, non risultarono lesive. Questo perché, alla luce degli ultimi accadimenti, torto evidentemente non aveva.

La condanna di 15 punti di penalizzazione decisa dalla Corte Federale d’Appello per quanto riguarda l’inchiesta Prisma è solo il primo filone che ha colpito la Juventus, quello relativo alle plusvalenze fittizie.

Ce n’è un altro, molto più pericoloso per le sorti dei bianconeri, che riguarda la famosa ‘manovra stipendi’. Altro punto tanto caro e combattuto da Commisso, che fin dal suo sbarco in Italia ha provato a lottare per cambiare le regole affinché tutti potessero competere alla pari in nome di una trasparenza che in passato è mancata. Ed in tempo di Covid la Juventus sembra essere andata fuori dai binari anche in questo senso. Lo stabilirà la seconda inchiesta. Le prove sarebbero ancora più schiaccianti e le sanzioni più dure. Vedremo.

Restano giorni un po’ particolari per il calcio italiano, che ha visto ridisegnata la classifica di Serie A e che prova faticosamente a recuperare credibilità. La Fiorentina (che ancora non ha digerito la rateizzazione dei debiti concessa dal Governo ai club) tira dritta fiera per la sua strada. Non con la spocchia di rivendicare il classico "noi ve l’avevamo detto...", ma semplicemente per proseguire a testa alta le battaglie in cui crede. Trasparenza e termini specifici per i pagamenti degli stipendi. Opposizione ferma all’ingresso nel calcio italiano di fondi d’investimento. Rispetto dell’indice di liquidità per poter operare sul mercato. Insomma, regole uguali per tutti che renderebbero anche più combattuto ed avvincente il campionato. Commisso - con lui Joe Barone - non mollerà, consapevole di scontrarsi con un sistema piagato dalle storture del passato.

Alessandro Latini

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