Fiorentina, quando il gol è un piacere molto Sottil

L’esplosione di Riccardo da Moena agli States, fino al test col Galatasaray. Così Montella ha deciso di tenerlo

Riccardo Sottil, sempre più un giocatore viola (Fotocronache Germogli)

Riccardo Sottil, sempre più un giocatore viola (Fotocronache Germogli)

Firenze, 13 agosto 2019 - Un vecchio adagio del calcio racconta che i giovani che cambiano più vivai senza mai riuscire a trovare stabilità sono destinati presto o tardi a dire addio al sogno di giocare a pallone. Riccardo Sottil è forse l’eccezione che conferma la regola. La più bella. Perché il talento viola che ha incantato tutti nel corso di questo precampionato, guadagnandosi con merito la conferma a Firenze, ha girato in lungo e in largo l’Italia prima di trovare la sua stabilità.  Un'esigenza legata principalmente alle avventure professionali del padre Andrea ma anche, raccontano, di un carattere non facile che spesso gli ha creato più di qualche problema ad ambientarsi: Juventus, Torino, Gubbio, Genoa e poi Fiorentina. Riccardo lo Stivale l’ha esaminato davvero a fondo prima di mettere le radici in riva all’Arno e decidere di fare della maglia viola la sua ragione di vita. E il merito più grande di questa scelta ha un nome e un cognome: Federico Guidi. È stato infatti grazie all’ex tecnico della Primavera se Sottil ha fatto il definitivo salto di qualità che gli ha permesso di farsi notare agli occhi di Pioli prima e Montella poi, non senza qualche difficoltà.  Appena arrivato negli Allievi viola nel febbraio 2016, Ricky si dimostra infatti fin da subito inarrestabile, tanto che Guidi non perde tempo e sceglie di convocarlo subito con i più grandi: crede tanto nel ragazzo ma Riccardo inizialmente non lo ripaga. È forte, tanto (al punto tale da essere preferito a Zaniolo, ceduto all’Entella per motivi legati alla convivenza coi compagni di squadra) ma si adagia. È troppo egoista con la palla fra i piedi e assente in fase di non possesso. Glielo dice spesso Guidi, usando tanto bastone e poca carota. Riccardo si chiude in se stesso ma non si arrende, arrivando persino a parlare con un mental coach. Poi la svolta: un colloquio a quattr’occhi (ma con toni duri) durato mezz’ora tra Sottil e il suo allenatore negli spogliatoi dal quale l’esterno, entrato bambino, ne esce uomo.  Da lì in poi Riccardo non si fermerà più: nella stagione successiva segna 15 gol e gioca le finali scudetto da protagonista diventando, dopo Bernardeschi e Chiesa, un punto di riferimento per tutto il settore giovanile della Fiorentina. Un percorso in ascesa che non si è mai arrestato. E che nel corso di quest’estate, l’attaccante ha coronato con un pre campionato di alto livello condito da sei gol, due dei quali (con Chivas e Livorno) decisivi. Inevitabile, dunque, il no al Pescara che per bocca del presidente Sebastiani lo ha a lungo richiesto dopo i sei mesi della scorsa stagione: per Sottil adesso c’è solo Firenze. E un rinnovo sempre più alle porte: archiviato il mercato infatti, il prolungamento del classe ’99 sarà una delle priorità che Pradè porterà avanti. 

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