Scano, ritorno al passato con Firenze nel cuore

Il coach che ha fatto la storia con la Liberti, allenerà ancora il Baloncesto, portato ai play off di B femminile

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di Giampaolo Marchini

Il Brill Cagliari, la Liberti e il Baloncesto. Nel mezzo ritratti a tinte forti della Reggia di Caserta (e non solo), ma con il cuore diviso tra la sua Sardegna e Firenze. Gli isolani sono fatti così: hanno legami profondi con la propria terra, ma quando si innamorano di altri orizzonti fanno di tutto per tornarci. Senza dimenticare che la pallacanestro è sempre stata il comune denominatore della sua vita. Carmine Scano, per tutti Nino, è un nome per chi ha qualche anno – non tantissimi – suscita dolci ricordi di una basket biancorosso che a Firenze fa fatica a tornare dove gli spetterebbe di diritto. E dove Nino, ottimo secondo di Gianni Zappi prima e Rudy D’Amico poi, lo aveva portato, insieme a John Ebeling ed JJ Anderson in campo, a cavallo degli anni ottanta e novanta. Ponterossino doc, di quel gruppo capitanato da Beppe Varrasi – per tutti il dottore – e dal fido scudiero Franco Sabatini, coach Scano ha vissuto l’epopea del basket di casa nostra, dalla periferia al grande palcoscenico.

Le strade si sono divise, come capita nel mondo dello sport, ma è rimasta sempre la voglia di tornare e rimanere. Già, perché anche nella prossima stagione Nino Scano allenerà la squadra femminile del Baloncesto che ha centrato la qualificazione ai play off. Risultato incredibile se si pensa che la squadra aveva iniziato certo non con quella ambizione, ma cammin facendo il gruppo ha trovato l’equilibrio tra giovani e veterane. La qualità e l’umanità di Nino hanno poi fatto il resto. Ma non diteglielo, perché la pacatezza e modestia è la ricetta di casa.

"La prossima stagione sarà più difficile – dice Scano –. Bisognerà affrontare un fisiologico ricambio generazionale, da affrontare sempre con la serenità giusta, sapendo che è vero che siamo dilettanti, ma con una grande mentalità da professionisti che è stata un po’ la ricetta vincente. Il gruppo come famiglia con la stella polare della serietà". Non fosse stato così, non avrebbe ceduto alle avances di Paolo Avellini, direttore generale del Baloncesto della presidente Ivana Ancora, anche lei ponterossina doc. Avellini, infatti, lo ha ’convinto, incrociandolo per un provino del figlio, a Caserta, dove Scano lavorava nel San Nicola Basket Cedri. E’ stato facile (ri)portarlo a Firenze, anche perché l’impronta del Baloncesto ricalca a grandi linee, come detto, la filosofia della società voluta e creata a due passi da piazza della Libertà. Al Baloncesto è stata creata dalle basi una realtà che funziona, dove Piero Venturini – si proprio il ’maestro’ del minibasket – è il direttore tecnico, Stefano Grassolini e Alessandro Galanti i dirigenti e Alessandro Tagliasacchi (il ponterossino Tag, ndr) è il segretario.

"Non sarà facile, ma ci proveremo". E se lo dice Nino, lo faranno fino in fondo.

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