Cosimo
Zetti
Mezzo pieno o mezzo vuoto? Dipende, se il vino è buono ci possiamo accontentare anche di un bicchiere mezzo pieno. Se invece non è un granchè, meglio svuotarlo e riprovare con un’altra bottiglia. Il Barolo stappato a Torino faceva ben sperare. Poi, dopo averlo sorseggiato, abbiamo capito che si trattava di una buona annata. Squadra corposa, piacevole al palato, con una sua identità, ma con un retrogusto amaro a causa di qualche rischio di troppo in difesa e di un attacco che non riesce quasi mai a pungere. Sì la Fiorentina di ieri era un po’ come una buona bottiglia di vino che, una volta stappata, è riuscita a esprimere il suo potenziale perdendo piano piano l’essenza iniziale. Ottimo primo tempo, difesa alta e grande intensità. La Fiorentina ha lottato ad armi pari contro la Juventus per almeno 70 minuti, mostrando autorevolezza e trovando un buon equilibrio fra eccesso di furore e giro palla ragionato. Quello che cercava Italiano: una squadra più lucida e matura. Una Fiorentina, dunque, che torna da Torino a mani vuote, con la rabbia di quello che poteva essere e non è stato. Ma anche con la percezione di aver fatto un altro piccolo passo in avanti nel suo percorso di maturazione.