Krastev e Bianco, baby-coppia da applausi

Ecco chi sono i due gioiellini della Primavera che non fanno rimpiangere i titolari. Il bulgaro nella lista dei migliori talenti classe 2003

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I due nomi che Vincenzo Italiano ha subito imparato durante i primi giorni di ritiro a Moena sono stati proprio i loro, quelli di Ale e Dimo. Del resto, in assenza di un regista titolare e con un mercato che per ora sembra bloccato, tocca ai baby Bianco e Krastev alternarsi nel ruolo di playmaker e impostare ogni azione della nuova Fiorentina tutta all’attacco che sta nascendo tra le Dolomiti. Un compito certo arduo ma che i due gioielli della Primavera di Aquilani, aggregati in Val di Fassa insieme ai più grandi, sembrano saper gestire con poche preoccupazioni a dispetto della loro età.

Classe 2002 il centrocampista piemontese, passato anche dai vivai di Torino e Juventus (squadra della quale è da sempre tifoso ma la cui fede, per ovvi motivi, è adesso riposta in un cassetto), addirittura di un anno più piccolo il bulgaro, acquistato da Corvino nel 2019 dopo un braccio di ferro con Milan, Empoli e Werder Brema. Due giovani con la testa sulle spalle, come racconta in modo inequivocabile la loro carriera: Bianco, che a marzo ha siglato il primo contratto da professionista e poco dopo si è diplomato con una tesina dal titolo "Infinitesimo e infinito", a settembre si iscriverà all’università anche se per il momento è incerto se affrontare la facoltà di Economia o quella di Scienze motorie con indirizzo calcistico. Il suo idolo è da sempre De Bruyne ma già tanti addetti ai lavori, per la sua corsa box to box, il polmone inesauribile, e la castagna che spesso riesce a sfoderare, lo hanno paragonato a Barella. Basti pensare che nell’ultima stagione Aquilani ha rinunciato a lui solo in due partite, quando era fuori per squalifica.

Ha dovuto invece faticare un po’ di più Krastev, che dopo la sua "prima" da applausi nella finale di Coppa Italia dello scorso agosto (dove giocò sotto età giganteggiando sul Verona Primavera) è stato costretto a fare i conti nel corso dell’anno con un infortunio che lo ha tenuto fuori per due mesi: figlio di Nikolay Krastev (allenatore e poi dirigente del Neftochimik Burgas, club dove Dimo ha fatto l’esordio in prima squadra addirittura a soli 15 anni), il bulgaro al momento è forse il talento più fulgido di tutto il settore giovanile della Fiorentina. Non è un caso che poco tempo fa The Guardian, nella nota rassegna "Next Generation", lo abbia inserito nella lista dei sessanta migliori talenti del mondo nati nel 2003. Anche per Krastev a sorprendere è stata fino ad oggi la personalità mostrata in campo, corroborata dagli 1,95 metri d’altezza e soprattutto dalle buone geometrie che ogni giorno il baby viola prova a rubare al suo idolo Sergio Busquets. In attesa dunque del nuovo regista, Italiano per adesso può dormire sonni tranquilli.

Insomma, la Fiorentina si conferma anche un’ottima scuola per i giovani. Scuola dove il prof Italiano è sicuramente l’uomo giusto per portare a una crescita a tutto tondo di ragazzi destinati a scrivere il domani del pallone.

Andrea Giannattasio

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