Jovic è ripartito da zero senza paura Ma per adesso il fisico non lo aiuta

Le poche partite giocate con il Real Madrid si fanno sentire e l’inizio dell’avventura viola è in salita. Gli alti e bassi di questo periodo sono la logica conseguenza di una condizione ancora da trovare

Ad avere gli occhi di tutti puntati addosso è senz’altro abituato. Luka Jovic è diventato grande presto. A suon di gol, all’alba dei vent’anni con la maglia dell’Eintracht Francoforte. Solo elogi, le critiche sono arrivate più avanti. Madrid, tante aspettative e pochi gol. A ben vedere anche poche partite. Insomma, il nuovo centravanti della Fiorentina le spalle larghe le ha pur non avendo compiuto ancora 25 anni. Queste prime settimane in viola non sono state facili. Al di là di un approdo da star e dei primi squilli a Moena, Luka è sembrato subito lontano dalla condizione fisica migliore. Normale per il periodo (e per il minutaggio avuto a Madrid), ma rispetto ai compagni si vede ad occhio nudo che paga tanto in termini di reattività e dinamismo. E qualche mugugno social è scappato.

Contro il Qatar ha giocato 75 minuti senza mai andare al tiro. Le giocate migliori le ha mostrate in fase di rifinitura. Bel dialogo con Saponara e bella imbucata per Ikoné. In entrambi i casi le conclusioni sono finite addosso al portiere Al-Sheeb, ma sicuramente Italiano ha apprezzato. La regia offensiva che chiede al suo centravanti prevede anche la rifinitura e sicuramente Jovic da questo punto di vista si lascia largamente preferire a Cabral, che certe giocate fa più fatica a vederle. Però poi servono i gol, su questo non ci piove. E l’ex Real Madrid è a secco dal 22 luglio quando segnò nel finale contro il Trento. Numeri che ora contano il giusto, ma i primi impegni ufficiali sono ormai dietro l’angolo.

È stato lo stesso Italiano a predire le difficoltà dell’attaccante serbo nell’ultima conferenza stampa a Moena, a chiusura della prima fase di ritiro: "Avrà questi alti e bassi ancora per un po’, deve entrare nel ritmo. Le qualità le ha, non si dimenticano. Però bisogna essere degli atleti al 100%. Cercheremo di portarlo a reggere ritmi alti, poi toccherà a lui essere determinante". Messaggio chiaro. È ancora il momento del lavoro fisico e delle gambe imballate, ma fra qualche settimana dovrà essere il serbo a dimostrare tutto il proprio valore sotto porta. Nel frattempo lo staff tecnico qualcosa sta cambiando. Movimenti, tempi, giocate. Un’evoluzione naturale del lavoro fatto lo scorso anno. Le mezzali sono chiamate particolarmente in causa per aiutare il centravanti (chiunque sia). Gli esterni sono martellati affinché siano più decisivi. In attesa dei gol di Jovic e Cabral (e forse anche di un giocatore di qualità da inserire a centrocampo) Italiano studia le migliori soluzioni che possano curare il mal di gol estivo della Fiorentina.

Alessandro Latini

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