Il Viola Club Ramadani e la firma di Nikola Benassi, se a Fatima...

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I buoni e i cattivi. Era un disco di Edoardo Bennato di una vita fa, è l’essenza in purezza del pensiero umano attuale, che non ama più confondersi con i dettagli, la penombra, tutto ciò che è complicato e difficilmente traducibile in un tweet. I serbi buoni e i serbi cattivi, questo è invece è il senso della traduzione affettiva e sportiva di due amici che hanno fatto scelte diverse: uno è scappato di notte alla Juve, l’altro ha dichiarato amore eterno alla Fiorentina. Una scelta che premia soprattutto la squadra e le sue ambizioni, una strada che Italiano desiderava e che coincideva con gli interessi del suo procuratore, che poi è lo stesso del giocatore, la cui cessione, peraltro, non avrebbe portato chissà quanti soldi nelle casse della società. Bravo Nikola, grande Joe, che firma il contratto davanti alla stampa sovraeccitata: foto di famiglia con mamma, sorella e futura moglie con il mitico Joe sorridente e vincente. Manca solo io taglio della cravatta.

Bravi tutti, al netto dell’eccesso di zucchero a velo piovuto sulla faccenda dal cielo della retorica ispirata dal caso. Ma d’altra parte il calcio è soprattutto orgoglio, impossibile non forzare un po’ la mano. Viva Nikola, ottimo difensore e bravo ragazzo. A seguire le nascita del Viola Club Fali Ramadani, agente abile nel carpire le grazie di Joe, dopo aver fatto coppia fissa con il gestore precedente. Prima qua e poi là, un vero politico dei nostri tempi, Chapeau. Odio e amore. Per citare alla lontana Catullo (ex obiettivo). Abbiamo bisogno dell’uomo forte, non c’è niente da fare. E’ nella natura umana adorare qualcuno. Per poi mandarlo al macero. Ovvio. La clip del ritorno di Rocco è straordinaria. Musica giusta, applausi, abbracci, clima perfetto per partire alla grande. Uno sguardo intenso con Amrabat, il suo primo colpo di mercato che non poteva essere (per definizione) un pacco e che Italiano ha dovuto reinventare regista dopo dure lezioni sul campo così come ha dovuto costruire Biraghi capitano, cosa più semplice perché è bastato mettergli la fascia al braccio.

Benassi terzino destro, al momento, è il terzo segreto di Fatima. Il padrone applaudito dai suoi dipendenti commuove sempre. Il ragionier Filini approverebbe. C’era, un po’ nascosto, anche Iachini, che resta uno dei grandi artefici della rinascita. Basta non cercare di capire perché. Pago ergo sum, direbbe Cartesio (ex obiettivo). Tutto torna. E poi c’è solo da essere felici: il campionato è lì, pronto a ripartire. Il mercato è apertissimo: perso Lo Celso, c’è chi ripensa a Lo Faso, ma giusto per affinità linguistica. Quello che era il più bel campionato del mondo e che adesso è il secondo più bello dell’Europa meridionale ha le sue regole. E una di queste è semplice: il calcio è quella cosa per cui ti danni l’anima mesi a cercare un portiere e poi… poi gioca Terracciano.

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