Il calcio è una scienza In caso di ballottaggio consultare l’oroscopo

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Prima di parlare dell’ottimo pareggio casalingo che ha aperto ufficialmente l’avventura europea della Fiorentina è bene ricordare le ottime prove della squadra femminile di Patrizia Panico e della Primavera di Alberto Aquilani. Detto ciò è anche giusto ricordare che la Fiorentina avrà presto il Centro Sportivo più bello del pianeta terra, anche se purtroppo l’eccesso di burocrazia ha rallentato i tempi. D’altronde è chiaro a tutti che gli Stati Uniti sono avanti anni luce e lì è tutto molto fast, mentre a Firenze abbiamo scoperto la Tramvia solo nel 21esimo secolo e l’ultima grande opera realizzata è la nuova acconciatura del sindaco Nardella.

Gli americani hanno inventato il blues nei campi di cotone al tempo della schiavitù, da noi gli extracomunitari che raccolgono i pomodori non hanno ancora inventato niente, perché lo sfruttamento non è certo cosa nuova. E poi negli States dal blues si è arrivati al soul. E sono nate grandi voci come quella di Otis Redding, Marvin Gaye e Aretha Franklin. Noi abbiamo risposto con i Neri per caso. Già questo spiega molto. Ma veniamo a noi. Buon pareggio, dicevamo. D’altra parte gli avversari forti di uno stadio di 600 posti (senza scale elicoidali) e del fatto che Riga, per tanti, era solo l’abbreviazione del cognome del bomber di Lipari, è gente tosta: quando un giocatore stoppa un pallone i tifosi, i compagni e allenatore fanno la ola.

La Fiorentina da parte sua deve affinare il suo gioco tridimensionale, quello che fino ad oggi ha messo in scena solo la sua versione orizzontale, rendendo tutto molto prevedibile come la coda all’uscita di Lastra a Signa sulla Fi-Pi-Li. L’importante, però, è non montarsi la testa per questo pareggio. Testa bassa e lavorare. Ikonè, per esempio, anche lui arrivato grazie alla cessione capolavoro del centravanti innominabile, si dimostra coerente nelle sue prove. Sia sul piede invertito che su quello buono, il ragazzo non cambia il valore del suo contributo. Adesso Italiano vuole provarlo a scarpe invertite, per vedere cosa succede. Magari chissà. I critici cattivi sottolineano i problemi in zona gol. Il fatto che gli avversari abbiano un portiere che non può sempre chiamarsi Radu a volte è un problema. Ma il calcio è scienza e niente è un caso: per questa ragione il tecnico, prima di decidere se mandare in campo Cabral o Jovic, studierà gli oroscopi dei due. Quelli potrebbero chiarire molte cose. Se sul campo è tutto ok, in tribuna, a vedere la supersfida coi Lettoni, c’erano anche i rappresentanti dell’azienda che ha creato, tra gli altri, Dragon Ball, simbolo giovanilista di una Fiorentina smart. Pare che anche i creatori di Willy il Coyote vogliano entrare nel giro. Forza ragazzi, un pareggio muove sempre la classifica. E spesso fa girare anche altre cose.

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