Gol, concorrenza e futuro: le sfide di Cutrone

L’attaccante vuole e deve sfruttare la ripresa del campionato per riconquistare la fiducia di tutti

La sua ultima partita da titolare in campionato è stata quella, persa, contro l’Atalanta, l’8 febbraio scorso. Poi, Patrick Cutrone è sempre subentrato, anche col Milan, quando si è procurato il calcio di rigore che ha permesso alla Fiorentina di recuperare lo svantaggio (penalty trasformato da Pulgar).

La sfida, adesso, è affascinante anche per lui. Ha dalla sua la fiducia incondizionata dal club, ma ha assoluto bisogno di cominciare a macinare un gol dietro l’altro per dimostrare di essere l’attaccante complementare a Dusan Vlahovic, l’attuale capocannoniere del club, di certo la spalla ideale con cui continuare il percorso di crescita per riportare in alto la squadra viola.

Le 12 gare che mancano da qui alla fine della stagione saranno un testa a testa anche in attacco, per capire dove eventualmente la squadra potrà essere rafforzata sul mercato. Cutrone è arrivato a gennaio dal Wolverhampton in prestito (oneroso) per 18 mesi con un contro riscatto sostanzioso da dover esercitare nel 2021. Ma in queste settimane potrebbe davvero accadere di tutto. E’ vero che il presidente Commisso ha spento tutte le possibili voci di mercato, specie davanti, ma è altrettanto innegabile che per puntare in alto serva un calciatore capace di scalare quella classifica cannonieri che da 14 anni non parla più viola. Insomma, Cutrone rimane un giocatore sotto esame e questo lo si è capito.

L’ultimo ad arrivare in vetta è stato Luca Toni, nella stagione 2005-06, poi al massimo ci si è avvicinato Gilardino (19 reti nel 200898, quando Ibrahimovic, allora all’Inter, ne segnò 25). Cutrone ha bisogno di mettersi in scia, anche per dimostrare coi fatti di essere migliore di tutti quelli che potrebbero arrivare in un domani nemmeno troppo lontano. L’attaccante lodigiano, a dire il vero, oltre ad aver segnato il primo centro (in Coppa Italia) alla prima gara da titolare, per un niente, ha sfiorato la rete di tacco (sotto la Curva Fiesole) contro la Spal, dimostrando di avere nelle corde un potenziale illimitato: eppure ora vuole di più pure lui, di più da se stesso.

Ha messo in un angolo il Covid, per altro recuperando fin da subito la condizione necessaria a fare la differenza: adesso ha solo bisogno del riscontro del campo.

A Firenze, città di cui si è subito innamorato, punta ad aprire un ciclo ed è perfettamente consapevole che, dalla ripresa, dovrà solo affondare il piede sul gas, per se stesso e anche per provare a convincere Mancini di essere lui stesso una soluzione in vista dell’Europeo slittato alla prossima stagione. In azzurro l’ha fatto debuttare Di Biagio, nel periodo di reggenza: adesso Patrick punta ad alzare l’asticella. Per rimettere in piedi una stagione, quella della Fiorentina, che deve ancora veder scritto l’epilogo e, soprattutto, per cominciare a mettere su radici. Colorate di viola.

Francesca Bandinelli

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