"Ora basta. Non si può cambiare regole su qualsiasi cosa ogni due-tre giorni, la pazienza sta per finire. Questi regolamenti sono decisi da persone che non conoscono minimamente il nostro mondo". Alcune società del gruppo Calcio in Rete vogliono far sentire forte la loro voce a seguito del nuovo Dpcm del Governo che permette agli impianti sportivi di stare aperti e svolgere allenamenti individuali, ma senza spogliatoi. La protesta parte dal presidente della Settignanese Maurizio Romei, subito seguito da diverse società fiorentine e toscane fra cui Sancat, Firenze Sud, Fortis Juventus e Floriagafir.
"Siamo con impegno e passione - afferma il presidente della Settignanese Maurizio Romei - tutti i giorni al servizio dei nostri tesserati e delle loro famiglie. In questo modo costringono le società ancora aperte a chiudere gli impianti. Serve una modifica alla legge e ritengo giusto scrivere una lettera alla Lega Nazionale Dilettanti e al Governo facendola consegnare direttamente dal presidente Toscana Paolo Mangini al Consiglio Federale di lunedì. Chi vuol continuare a fare attività deve essere aiutato e premiato perché fa del bene a tutta la Comunità. Sempre con la massima attenzione e nel rispetto dei protocolli".
La soluzione è semplice e la ritengo corretta: "Per evitare contagi - prosegue - basta far spogliare i ragazzi a piccoli gruppi, con l’uso della mascherina e stando distanziati, tenendo sempre un istruttore che li controlli. La Toscana è in zona gialla e quindi questa mia richiesta ha pieno titolo ad essere ascoltata. Altrimenti dove si cambiano i giovani calciatori? E nei giorni di cattivo tempo come fanno a tornare a casa tutti bagnati"?
Infine una richiesta motivata dal cuore e dalla passione agli organi Istituzionali: “Governo, Lega Nazionale Dilettanti e Coni si stanno mostrando sempre più lontani dall’attività di base. Devono dirci se vogliono che si chiuda gli impianti oppure se possiamo portare avanti".
Francesco Querusti
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