Fiorentina, la strana vigilia di Iachini. Tra sogni e giustificazioni

Iachini torna sul caso della fascia a Chiesa: "Mi prendo la responsabilità, non l’avrei fatto se avessi immaginato il polverone che si è alzato..."

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Firenze, 18 ottobre 2020 - Sogna Iachini di lottare per un posto europeo, come del resto autorizzerebbe a pensare il settimo monte ingaggi che la Fiorentina ha messo a bilancio in questa stagione, anche se a quel traguardo bisogna conquistarlo con un percorso "di lavoro e di crescita". Senza pensare a eventuali falchi che girerebbero sulla panchina viola, sapendo che da quando Iachini è arrivato "tutti i giorni vengono fatti nomi. Io penso a lavorare sul campo, ad allenare la Fiorentina e tirare fuori il meglio. Bisogna lavorare e fare in modo che ci sia meno pressione possibile".

Pressione che però c’è quando ci sono situazioni spinose, come quella di Chiesa che si è avvitata ulteriormente prima della cessione per la nota vincenda della fascia. Iachini affronta, per l’ultima volta, la questione senza schermi e spiega: "Mi prendo la responsabilità per la fascia data a Chiesa contro la Samp. Non l’avrei fatto avessi saputo il polverone che si è scatenato. Io faccio l’allenatore e ho seguito la prassi, era vice-capitano e ho scelto lui". Fascia che tornerà sul braccio di Pezzella, che pure pareva anche lui in partenza: "Non ho mai avuto dubbi sulla sua serietà. È attaccato alla Fiorentina per come è stato qui con la sua famiglia. Soffriva come un matto di non poter giocare, ma solo perché aveva un problema al piede".

Chiusa la questione, vira su Callejon, l’uomo nuovo che già oggi potrebbe debuttare: "L’ho voluto io e la società mi ha accontentato nel momento in cui è andato via Chiesa"; con il suo impiego che apre dilemmi tattici. "Non giochiamo col 3-5-2: spesso scivoliamo a quattro con Biraghi che scala sotto. Nella fase difensiva Callejon farà quello che ha fatto sempre anche a Napoli, scendendo a fare il quinto esterno. Me l’ha detto anche lui. In fase offensiva giocherà nel suo ruolo naturale, sia nel 4-2-3-1 o 4-3-3. Non lo vedo come un problema".

Come non è un problema l’abbondanza là davanti, con una maglia da punta centrale per tre pretendenti: "Nelle prime partite ho scelto Kouame perché stava meglio. Ha fatto tre partite con le sue occasioni, continuiamo con il nostro percorso, ma non ci sono gerarchie. Il pungolo deve essere uno stimolo a sbagliare meno".

 

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