Fiorentina femminile, Daniela Zazzera torna in campo dopo l'operazione al cuore

Ora tornerà a giocare: "Questa la mia seconda vita"

Daniela Zazzaera

Daniela Zazzaera

Firenze, 6 maggio 2021 - Un intervento a cuore aperto. La paura di non farcela, soprattutto di non poter tornare a vivere, a vivere come prima e quindi a giocare a calcio, la passione di una vita. Quella stessa vita che Danila Zazzera, professione attaccante della Fiorentina, è tornata ad assaporare dopo essersi svegliata dall’operazione che le ha restituito un battito ’nuovo’ e la spinta a tornare più forte di prima. Mentalmente. Ieri il primo allenamento in gruppo, il rumore del pallone e delle compagne che alla fine sovrasta quello del cuore, tornato solo a battere per le emozione del campo, allontanando tutti quei pensieri che come nuvole nere inevitabilmente accompagnano in percorsi del genere. Prima di tutto, come si sente? "Bene. Ho faticato, ma era inevitabile dopo essere stata lontana dal calcio così tanto. Ho ripreso confidenza con il gruppo e con quello che facevo prima". E’ passato un mese da quando le hanno detto di allenarsi. Ha metabolizzato tutto quello che è accaduto? "Le prime settimane ero completamente assente, come se il mio corpo non fosse in grado di fare certe cose. Non mi sentivo pronta a tutti gli effetti. Poi tornare in squadra mi ha fatto capire di potercela fare". Torniamo a quando è iniziato tutto... "Panico totale. Avevo fatto prima un’operazione alla clavicola, ma pensi che finito il percorso di recupero rientri e via. Stavolta c’era in ballo il cuore, quello che ti tiene in vita. Non riesci ad accettarlo. La paura ti sovrasta". Paura, un sentimento che non può non accompagnare in queste situazioni. Come si fa a esorcizzarla? "E’ stata una compagna di viaggio fino all’idoneità che l’ha allontanata. Dovevo per forza conviverci" Ci si riesce? "Dopo tante lacrime ho trovato un minimo di equilibrio anche perché mi sono detta ’se deve succedere’... Non potevo fare diversamente, dovevo reagire". Con che stato d’animo si affronta un’operazione così delicata? "Ho iniziato a pensare le cose in modo diverso. Capisci che il verso senso della vita è profondamente diverso a come lo avevi interpretato fino a quel momento. Quando in gioco c’è la tua esistenza valuti i problemi in modo diametralmente opposto". La persona più importante che ti accompagnato lungo un cammino che sarà stato difficile anche per chi ti è stato accanto? "Mamma e papà, la mia famiglia. Tutti sono stati importantissimi. Come le mie amiche che mi sono state vicine fino all’idoneità sportiva". A proposito, nei giorni scorsi c’è stata la sentenza per la morte di Davide Astori... "Non entro nel merito di quanto è stato deciso, ma noi atleti lavoriamo con il corpo e con il cuore. E’ giusto essere super controllati con esami a fondo. Quello che è successo ad Astori, a me, ad altri deve essere un monito e un insegnamento profondo per il futuro". Quando torna titolare? "Bisogna chiederlo all’allenatore (ride, ndr). Punto o l’Empoli, il 16 maggio, o San Marino la domenica dopo. Vediamo come mi sento e come procede, ma ho voglia di giocare". Lei fa l’attaccante, ha immaginato la prima rete dopo l’operazione? "Ho fantasticato a lungo su questo. Sarà speciale perchè vorrà dire che ce l’ho fatta davvero, anche se..." Anche se? "All’inizio non ci pensavo proprio. Il calcio era un aspetto secondario in quel momento. Poi durante la riabilitazione ho iniziato a crederci sempre di più, di poter tornare. Ma già le sensazioni di campo sono straordinarire". Ora che tutto è alle spalle, è davvero sentirsi viva per la seconda volta? "Sì, nel modo più assoluto. Come un bambino che nasce. Provi le stesse sensazioni, solo che adesso te le ricordi bene. E apprezzi ogni istante e ogni respiro".  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro