Ex a San Siro, la girandola di emozioni di Borja

Il centrocampista che ha appena riabbracciato Firenze torna sabato sera a Milano dove ha giocato tre anni . Ma il figlio lo ’vede’ solo viola

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Sull’ottovolante delle emozioni. Borja Valero, dopo il secondo debutto della carriera con la maglia della Fiorentina (stavolta la numero 6), si prepara a tornare in quella che negli ultimi tre anni è stata la sua casa, San Siro. Il destino gli ha messo di fronte il passato dopo poche settimane dal ritorno in quella Firenze di cui si è persino tatuato le coordinate geografiche sul braccio. Ha ringraziato l’Inter e, di riflesso pure la città di Milano per l’accoglienza ricevuta, però, ha fatto capire che al cuore non si comanda. Lì, nella capitale della moda e del design, si erano trasferiti tutti, anche la gattina Linda. E sempre lì è arrivata a Lola, il chocolat Labrador che ora sta conoscendo….gli angoli fiorentini. Di certo, questa trasferta sarà significativa per tutta la famiglia Valero, ciascuno per un motivo. Ha fatto sorridere, nei giorni scorsi, il messaggio di mamma Rocio che raccontava del figlio Alvaro perennemente vestito di viola, così come non è passata inosservata la foto dei due fratelli con la maglia ufficiale del club di Viale Fanti.

Alvaro, fin da piccolino, diventò una sorta di mascotte della città, misto perfetto di simpatia e genuinità, oltre che d’arguzia, vista la facilità con cui aveva imparato a memoria l’inno della Fiorentina. Lucia, invece, a Firenze c’è nata: anche per lei, insomma, è stata un ritorno alle origini. Magari, Borja riavvolgerà il nastro di tutto il tempo necessario per tornare con la memoria al novembre 2012 quando, proprio a San Siro, ma contro il Milan, festeggiò il suo primo gol italiano (in A) dopo il trasferimento dal Villarreal. In panchina c’era Montella e in gol, oltre a lui, andarono Aquilani (oggi allenatore della Primavera viola) e El Hamdaoui, in un 3-1 che sancì il “Rinascimento” di una squadra che soltanto la stagione precedente si era salvata quasi all’ultimo tuffo. Lo spagnolo, che tra le prime sfide da vincere ha indicato subito quella di far ricredere il partito degli scettici che hanno salutato con meno entusiasmo il suo ritorno in viola, non vuole sbagliare nulla. Sarà Iachini a decidere quanto e come impiegarlo, ma soprattutto coi cinque cambi a disposizione farà di tutto per trasformarsi in un valore aggiunto al momento più opportuno. Conosce bene le dinamiche di gioco dell’Inter (con cui ha giocato 100 partite in tutte le competizioni), metterà a disposizione la sua esperienza, anche perché la voglia di provare a riscrivere la storia è fortissima.

L’Inter è la squadra contro cui, in percentuale, la Fiorentina, in campionato, ha messo insieme la seconda percentuale di successi più bassa, 26,8% (peggio solo con la Juve) e l’obiettivo è proprio quello di rovesciare la prospettiva. Per la città, per il presidente che, salvo imprevisti, dovrebbe essere al seguito del gruppo, e pure per Alvaro, che del viola si è innamorato fin da bambino. Borja non aspetta altro.

Francesca Bandinelli

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