Dal sogno alla polvere Il gran flop del basket

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"Lega Nazionale Pallacanestro rende noto che, in data di oggi (ieri, ndr) la Pallacanestro Firenze ha comunicato al Settore Agonistico Fip la rinuncia definitiva alla partecipazione al Campionato Nazionale di Serie B". Poche righe per certificare la fine del tentativo di ripotare il basket fiorentino ai fasti che ormai si perdono nella notte del tempi. Liberti per intendersi (era il 1985). Questi i fatti. Adesso spazio alle illazioni, interpretazioni, scambi di accuse e la solita trita e ritrita caccia ai colpevoli; con relativo scambio di comunicati, messaggi whatsApp e telefonate tra dirigenti e amministrazione comunale. Certo è che la figuraccia è evidente. Perché se da una parte il ’progetto’ di portare a Firenze un titolo sportivo nazionale e di condurlo fino alla serie A1 era stato condiviso e appoggiato, dall’altro al primo scossone il castello di carta è crollato sotto i colpi della realtà.

In extremis l’ultimo tentativo di salvataggio dei giorni scorsi, nonostante una gara non giocata a Matelica, che si è infranto sul mancato accordo del passaggio del 90% delle quote dall’attuale amministratore unico della società e il gruppo che si era presentato a Firenze con la certezza di avere aiuto e sostegno. Aiuti che invece non sono arrivati, lasciando di fatto senza certezze una società – presentatasi con grandi idee e risorse limitate – risultata poi fragile sotto il profilo economico. Nel mezzo una denuncia alla procura federale fatta dall’amministratore unico nei confronti del dirigente responsabile per invalidare il passaggio di un giocatore. Salvo poi, come si legge dal comunicato della Lega, di smantellare la squadra.

Insomma, una condotta difficile da capire, come lo spirito che ha animato (poi sostenuto) questo ’progetto’.

Giampaolo Marchini

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