Doping, la Federciclismo "indignata" ma difende la Toscana

"Siamo pronti a costituirci parte civile, ma sulla nostra regione giudizi ingenerosi"

Linas Rumsas aveva 21 anni. Dalla sua morte è partita l'indagine sul doping

Linas Rumsas aveva 21 anni. Dalla sua morte è partita l'indagine sul doping

Firenze, 11 Febbraio 2018 - Era atteso ed è arrivato dal Comitato Regionale Toscana della Federciclismo, un comunicato in merito a quanto emerso a Lucca in fatto di doping e su certe dichiarazioni rilasciate ai giornali anche da esponenti federali. “Il Comitato Regionale Toscana in merito ai gravissimi fatti di Lucca, esprime ferma indignazione e condanna. I casi di doping vanno sempre combattuti con fermezza e durezza, e quindi ci attendiamo provvedimenti senza sconti per nessuno, sia da parte della giustizia ordinaria che di quella sportiva. Se ne ricorrano le possibilità, il CRT è pronto anche a costituirsi parte civile. Come abbiamo detto in casi precedenti, quanto successo deve essere di insegnamento per i giovani che si avvicinano allo sport, ma non vogliamo che di tutta l’erba sia fatto un fascio, con giudizi sulla Toscana quanto meno ingenerosi anche in merito all’agonismo che esisterebbe nella nostra Regione. Questo per rispetto nei confronti della Toscana che ha grandi tradizioni ciclistiche, dei corridori che hanno vinto grandi corse e che hanno compiuto una splendida carriera, delle società e degli sportivi. Solo aumentando la cultura sportiva, e grazie a un’azione sinergica a tutto campo si potrà ripulire in modo radicale l’ambiente da questa piaga”.

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