C’è Quarta accanto a Milenkovic E Biraghi si riprende posto e fascia

L’allenatore pensa a una serie di cambi rispetto alla formazione che mercoledì sera ha battuto il Toro. In cabina di regia rimane comunque Mandragora. Nico ormai intoccabile, favorito su Saponara

Non c’è solo il Bologna a preoccupare Vincenzo Italiano a pochi giorni dalla conquista della seconda semifinale consecutiva di Coppa Italia. Ad aumentare il tasso di difficoltà di una sfida già di per sé complicata ci hanno pensato infatti anche i fantasmi della sbornia post vittoria sul Torino uniti a quelli della cabala, elemento quanto mai preponderante nel mondo del calcio. Il ko nella gara di andata al Dall’Ara, se pur distante quasi cinque mesi, è ancora una ferita aperta ed è per questo che lo spirito con cui i viola hanno preparato il match di oggi pomeriggio sarà quello tipico dei grandi appuntamenti. Concentrazione massima, dunque, e migliori undici possibile in campo al netto di alcuni elementi che nell’ultimo periodo hanno dovuto fare i conti con un vero e proprio tour de force. Ecco perché, contro gli uomini di Motta, il tecnico viola sembra orientato a variare qualcosa rispetto alla squadra che solo pochi giorni fa ha regalato a Firenze una serata a suo modo storica. Rispetto al successo per 2-1 sui granata di mercoledì, l’allenatore sta pensando di cambiare fino a quattro elementi, con l’obiettivo di dare fin da subito freschezza a una formazione che dovrà imprimere il proprio marchio di fabbrica da inizio gara e rompere un tabù. Ovvero quello che, ad oggi, ha visto la Fiorentina mai vincitrice contro le squadre che le stanno davanti in classifica (contro le prime 11, Biraghi e compagni hanno collezionato appena quattro pareggi e otto sconfitte, contando che con la Lazio c’è già stato il doppio confronto). Il derby dell’Appennino, dunque, è l’occasione più ghiotta per invertire il trend.

Davanti a Terracciano, sulla linea difensiva Dodo pare destinato a una nuova maglia da titolare (anche se Venuti sulla destra scalpita) con il pacchetto arretrato che dovrebbe essere ultimato da Milenkovic e Martinez Quarta in zona centrale (per l’argentino sarebbe la prima dall’inizio dopo la sublussazione alla rotula) e dal rientrante Biraghi sulla sinistra.

A centrocampo, nonostante in rifinitura Amrabat abbia lavorato in gruppo con la mascherina (per proteggere il volto dopo la frattura delle ossa nasali) Mandragora sembra destinato alla riconferma in cabina di regia con Bonaventura, ormai in versione stacanovista, e Duncan nelle mattonelle di mezzali. Chiusura con l’attacco, dove potrebbe esserci almeno un elemento nuovo rispetto a quelli visti in Coppa Italia: Ikoné scalpita per una maglia dal 1’ (al pari di Gonzalez, in vantaggio su Saponara) mentre al centro del reparto Italiano pare convinto a confermare ancora Jovic.

Andrea Giannattasio

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